Non è sempre facile accontentare Pietro.  Tutto deve essere top, tanta salita con le pelli e una bella discesa oppure se si prendono gli impianti la neve deve essere bellissima e bisogna scendere dove è ancora più ripido (vero Pietro o mi sbaglio?).
Viste le condizioni di neve in Dolomiti, sabato scorso non potevamo che prendere gli impianti, e di corsa partiamo da Arabba per prendere le prime corse della funivia del Pordoi. Con passo felpato saliamo alla forcella dove inizia il canale Joel, le condizioni sono perfette, il caldo si fa subito sentire e in un attimo siamo fuori dal canale immersi nel pantano super tracciato della forcella Pordoi (che in queste condizioni risulta quasi più difficile del canale sceso). Pronti via, ancora su al Sass Pordoi, e imbragati al volo scendiamo per l’Holzer, IL canale simbolo delle Dolomiti e del gruppo del Sella a mio avviso. Anche qui le condizioni sono ottime, visto che siamo tra i primi e non sono ancora scesi “cani e porci” che gradinano le parti strette e ripide rendendo il canale insciabile.
Sono le 12.45 quando siamo al Pordoi per la 3 volta, il tempo di uno snack veloce e ci incamminiamo per il Piz Boé, dove Pietro, grazie a Dio, comincia a sentire i primi segni della stanchezza. Una polvere super ci accompagna sotto l’antennone della Capanna Fassa fino al Sasso delle Nove, dove senza avere il tempo di tirare il fiato ci infiliamo in mezzo ad un gruppo numeroso di tentennatori e strappiamo le prime tracce nel secondo canale, sotto i loro occhi un pò spaventati e un pò incazzati. Le gambe un pò stanche scendono da sole in un mare di polvere, i nostri sorrisi parlano da soli.
E’ stata una delle mie più belle giornate di sci di sempre, un sabato ripido da ricordare. Bravo Pietro!