Il Pupo di Lozzo è una bellissima torre di ottima roccia alta 120 metri, sopra la Forcella di San Pietro nel gruppo delle Marmarole. La combinazione tra la via dei Ragni e la Olivo offre una arrampicata molto bella e ripetuta, le difficoltà non superano il IV grado superiore. Il senso di isolamento, la lunghezza dell’arrampicata e la campana presente in cima ricordano molto il Campanile di Val Montanaia, che nel complesso trovo più facile come arrampicata del Pupo di Lozzo, fessura Cozzi esclusa.
La seconda parte della via è la più entusiasmante, un esposto traverso sulla parete ovest e la fessura seguente portano dritti in vetta. La roccia è molto bella lungo tutto l’itinerario.
Il Pupo di Lozzo è facilmente raggiungibile sia dal Rifugio Baion che dal Ciareido con un’ora di cammino, il rientro in doppia porta alla forcella di San Pietro dove per tracce si riprende il sentiero per il rifugio. Il tratto più avventuroso dell’avvicinamento è sicuramente la salita in macchina da Domegge, caratterizzata da una serie di infinita di tornanti e una strada stretta fin su al Pian dei Buoi.
Una corda da 60 metri, 5 rinvii e un piccolo assortimento di friend fino al rosso sono più che sufficienti per una ripetizione. Qui sotto una breve descrizione della via tiro per tiro.
1 tiro. Si sale in obliquo a destra una paretina articolata (1 chiodo) aggirando un grande tetto grigio. Si rientra verso sinistra sotto un diedro giallo. (30 m di III; sosta su due chiodi sul grigio, su comoda piazzola)
2 tiro. Salire direttamente il bel diedro (IV, 2 chiodi di sosta eventuale, un friend incastrato) fino sotto al tetto, poi traversare a sinistra (IV, chiodo) ed uscire verticalmente lungo una facile paretina fessurata, fino ad un terrazzino prima di una cengia detritica. (20 m; IV,III; sosta su un chiodo ad anello + spuntone)
3 tiro. Si prosegue in obliquo verso destra fino ad una fessura che taglia la facile placca appoggiata soprastante. Seguirla fin sotto l’enorme tetto ove si trova una sosta a spit. (25 m di III; sosta su spit)
4 tiro. Traversare a sinistra lungo la facile cengia sino alla Forcella San Pietro (eventualmente in conserva). Continuare lungo la cengia sul versante nord e portarsi circa a metà parete. Individuare il punto più facile della parete e un chiodo rosso ad anello che segna l’inizio della variante Olivo (segni di passaggio sulla roccia).
5 tiro.Si supera lo strapiombo sopra il chiodo (IV) per continuare più facilmente in obliquo verso destra (chiodo) lungo una rampa sino ad un grande terrazzo inclinato. (20 m di IV e III; sosta su due spit con catena delle doppie. poco più sotto due spit scomodi)
6 tiro. Attraversare il terrazzo in obliquo verso destra (grossa clessidra) salire su un altro terrazzo e traversare decisamente a destra verso lo spigolo. Scendere qualche metro fino al comodo terrazzino dove si sosta su due spit (20m) (non puntare ad un vecchio chiodo con cordino giallo poco più in alto, prima dello spigolo. Girandolo, si vede dopo 5 metri una sosta di calata con cordini e maglia rapida).
7. Tiro chiave: traversare, sostanzialmente in orizzontale, l’esposta parete (2 chiodi), delicato, fino alla base di un diedrino che si sale per un paio di metri (chiodo alla base), raggiungendo un aereo terrazzino. (15 m di IV e IV+; sosta su due spit)
8 tiro. Dalla sosta si traversa orizzontalmente verso sinistra (chiodo e lungo ferro arrugginito). Salire verticalmente e poi obliquamente a sinistra fino ad un’altra corta barra di ferro simile alla prima con un chiodo da roccia accoppiato. Traversare a sinistra per 5-6 m fino ad incontrare una marcata fessura che va seguita e porta ad un largo terrazzino. (40 m di IV, III, III+, III; sosta su spit con catena). Questi ultimi due tiri sono i più belli di tutta la salita.
9 tiro. Seguire la cengia verso destra fino allo spigolo (spit), salire in verticale lo spit fino a una sosta (chiodo e spit con cordino), e di qui alla campana di vetta. (30 m, III max)
Avvicinamento
Dal Rifugio Ciareido in meno di 1h. Si segue il sentiero AV5 per pochi minuti fino ad incontrare un ometto e una traccia che si stacca a destra dal sentiero principale. Si segue il sentiero (bolli rossi su tutto il percorso) fino alla base del Pupo.
Discesa
Dalla campana di vetta si scende verso ovest per una rampetta (1 spit) sino alla prima sosta di calata (catena con due spit, poco visibili). Ci si cala per 20 m sino alla sottostante sosta, dalla quale si appronta una seconda discesa di 25 m direttamente alla successiva sosta con catena e due spit. Da qui, un’ultima doppia di 25 m deposita in forcella, dove per tracce e sentiero si rientra alla macchina.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo. secondo tiro.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo. Terzo tiro.
- Il panorama verso Nord con le Dolomiti di Sesto sullo sfondo. Si riconoscono le Tre Cime sulla sinistra.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo. L’esposto traverso del settimo tiro.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo. Ottavo tiro.
- Arrampicare sul Pupo di LozzoArrampicare sul Pupo di Lozzo. Ottavo tiro.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo. Ottavo tiro.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo. La campana di vetta.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo. Discesa in corda doppia.
- Arrampicare sul Pupo di Lozzo.