Manca poco alla vetta del Monte Bianco.

Manca poco alla vetta del Monte Bianco.

Con la metà di agosto è arrivato nelle Alpi un bel campo di alta pressione, belle giornate calde con qualche insidia di temporale pomeridiano. Anche questa estate sono riuscito a mettere piede sulla vetta più alta delle Alpi, il Monte Bianco (la seconda dell’anno, per il momento), per la classica via normale francese. Questa volta abbiamo passato la prima notte al Rifugio Gouter, con il conseguente vantaggio di avere una “breve” salita nel giorno della cima. In questo caso è molto importante esser ben acclimatati per riposare e recuperare le energie, passare la notte a 3900 metri non è un bagno di relax se non si è preparati. Il giorno della vetta è stato perfetto, poco vento e temperature gradevoli. Complimenti a Trudi che ha lottato contro la fatica, in poco più di tre ore e mezza eravamo già in punta. La discesa è stata veloce, l’attraversamento del couloir del Gouter era ancora in ombra e non abbiamo visto sassi muoversi.

Sulla traversata della Vallee Blanche.

Sulla traversata della Vallee Blanche.

La domenica prima di ferragosto ho accompagnato Maurizio e la sua famiglia per una escursione in alta quota, la classica traversata della Vallee Blanche da Punta Helbronner all’Aiguille du Midi. Nonostante fossimo partiti da Chamonix, abbiamo preferito questa direzione per addolcire l’impatto con la cresta affilata dell’Aiguille du Midi. Smontare dalla funivia a 3800 metri e muovere i primi passi della giornata con i ramponi sul ripido, sguardo rivolto verso Chamonix 2800 metri più in basso potrebbe risultare una esperienza troppo forte per chi non è proprio avvezzo al terreno.
Nei giorni seguenti con Will abbiamo arrampicato la classica traversata dell’Aiguille d’Entreves prima di spostarci velocemente a Zermatt per tentare la salita della Cresta dell’Hornli. Un temporale notturno ha portato un pò di neve già sotto la Solvay ed ha necessariamente rallentato la salita delle cordate, la roccia era particolarmente scivolosa alle prime ore del giorno e necessitava attenzione. Al di là di ciò, il nostro ritmo era comunque troppo lento rispetto alle tabelle di marcia, e arrivati alla spalla di neve a 4130 metri abbiamo deciso prudentemente di scendere. Saremmo arrivati tardi in cima, troppo stanchi e in discesa sono indispensabili ancora buone scorte di energie fisiche e mentali.

Alte Hutte. Cresta dell'Hornli, Cervino.

Alte Hutte. Cresta dell’Hornli, Cervino.

Quando ti trovi a 300 metri di dislivello dalla vetta ne senti già l’odore, ed è dura rinunciare al tuo sogno perché il fisico ti sta dicendo che sei già troppo stanco. Ci riproveremo un’altra volta, più preparati. Il Cervino, come tante altre montagne, non scappa.