Cortina d’Ampezzo è la vera perla delle Dolomiti, potremmo parlare ore e ore di quello che non va, delle seconde case, delle strade, delle piste e degli impianti. Ma quando ti trovi in centro basta alzare lo sguardo verso ovest e nord, oltre il campanile della parrocchia,  per rimanere senza parole. Non so quante volte son sceso in macchina dal Falzarego verso Cortina, ma quando imbocco la breve galleria sotto Pocol son pronto ad essere ancora una volta flashato dalla bellezza della conca, dalle montagne che la circondano. Quelle noi umani penso non potremo mai distruggerle.
Per gli appassionati dello sci alpinismo Cortina offre bellissimi itinerari per tutti i gusti e difficoltà entro la mezz’ora di macchina. Ma quali sono per me le gite più belle direttamente sopra il paese? Quest’inverno ho avuto la possibilità di esplorare molto la zona, e posso identificarne tre assolutamente da non perdere.

Forcella Pomagagon, sci alpinismo a Cortina d’Ampezzo.

Forcella Pomagagnon è la prima, un itinerario ideale per sci alpinisti alle prime armi ma con una buona tecnica in discesa. Pensate che non l’avevo mai scesa prima di questo inverno, perché richiede un innevamento abbondante per poter raggiungere Fiames sci ai piedi. Negli ultimi anni era fattibile all’inizio dell’inverno, dopo qualche bella nevicata umida, ma non è durata mai a lungo. L’innevamento eccezionale di quest’anno invece l’ha resa gettonatissima e in gran condizioni fin oltre la metà di marzo. Con gli impianti aperti la salita sarebbe quasi un gioco da ragazzi, la partenza ufficiale è da Ospitale, seguendo la val Padeon. Dal parcheggio la forcella sembra molto distante, in realtà sono poco meno di 700 metri di dislivello in salita e a buon passo si impiegano un paio d’ore. Le traversate con gli sci sono sempre le mie preferite, qui si sale a nord per scendere a sud, al sole, per mille metri di dislivello, avendo cura di centrare il timing per non trovare la neve troppo dura in discesa. La pendenza è moderata, il canalone è largo, incassato tra la parete del Pomagagnon e del Campanile Dimai. La vista su Cortina è mozzafiato lungo tutta la discesa, all’uscita del canale la sciata è ancora entusiasmante, prima su pendio aperto e poi su bosco abbastanza rado. L’ho sciata ben 3 volte in una settimana di marzo, ciò nonostante l’ho sempre trovata bellissima e di gran soddisfazione.

Le Tofane dalla cima del Taè, col tracciato di discesa della traversata della Tofana Terza.

Con il secondo itinerario entriamo nello sci alpinismo puro, tecnico e impegnativo. La traversata della Tofana Terza è  stata da molti anni nella mia Wish List, e solo un paio di mesi fa ho avuto l’occasione di ripeterla per la prima volta. E’ una delle gite di sci alpinismo più complete in Dolomiti, in cui è necessario molta esperienza, allenamento e condizioni di neve sicure. Con gli impianti aperti si potrebbe partire anche dalla seggiovia del Bus, sopra Ra Valles, e ridurre il dislivello in salita (a patto di essere molto veloci per raggiungere la Tofana Terza). Noi siamo partiti dalla strada per il rifugio Dibona, poi su per il Valon Tofana e abbiamo proseguito per la via comune alla Tofana di Mezzo nel versante Ovest. Qui iniziano le vere difficoltà, la traversata sotto la Tofana di Mezzo è ripida ed esposta, prima in leggera discesa e poi in ripida salita fino a raggiungere la piana tra le due cime, dove d’estate si forma un caratteristico laghetto di fianco ad un piccolo nevaio perenne. Da qui, sempre con gli sci in spalla siamo saliti per un canalino e poi in piena parete sud della Tofana Terza.

Traversata di Tofana Terza, sci alpinismo a Cortina d’Ampezzo.

Il pendio sud della Tofana Terza è molto ripido e va affrontato prima che la neve si scaldi troppo. La cresta ovest che porta in vetta ricorda quelle vere delle Alpi, abbiamo raggiunto la cima della Tofana Terza in poco più di 4 ore dalla macchina. E’ un balcone solitario e unico sopra la Conca Ampezzana, c’è il tempo per godere della vista e mangiare un boccone prima di prepararsi alle difficoltà della discesa.

Traversata di Tofana Terza, sci alpinismo a Cortina d’Ampezzo.

Dalla cima della Tofana Terza si scende verso nord, i primi metri sono esposti sul filo di cresta fino a prendere il bello scivolo che scende verso il Formenton.
La sensazione di essere sospesi in aria è forte, ma qui il pendio è largo abbastanza da concedere una bella serpentina. Si raggiunge uno dei punti chiave della discesa, il traverso sul Bivacco Formenton. Non c’è spazio per errori, è inutile dire che la neve deve essere perfettamente assestata in questo tratto, e non troppo cotta se viene affrontata in stagione avanzata. Superato il bivacco la via è logica, aggirando lo spigolo che riporta nel versante nord. Un altro passaggio ripido e tecnico richiede attenzione e un pò di fiuto, prima di entrare in due grandi valloni collegati dalla famosa “S”. Raggiunti gli Orte de Tofana, è tempo di rimettere le pelli e stringere ancora le chiappe. Un ennesimo traverso ripido ed esposto, in pieno nord, sopra uno stretto budello ripido, richiede sempre nevi sicure ed assestate, per raggiungere la cresta sopra il Valon de Raola, il gran canalone che porta giù in Val Travenanzes e alla fine di questa lunga e impegnativa traversata. L’entrata nel Valon di Ra Ola è forse l’ultima grande difficoltà, un breve canalino molto ripido e probabilmente in neve dura (o rigelata) va sceso con attenzione. Non ricordo più quanti sono i chilometri percorsi, il dislivello totale in salita è intorno ai 1800 metri, Luca Loro ha pubblicato un bel video sulla nostra avventura che sta avendo (addirittura!!) decine di migliaia di visualizzazioni. Qui il link.

Punta Nera, sci alpinismo a Cortina d’Ampezzo.

Punta Nera è la numero tre, solo perché l’ho fatta qualche giorno. Vi giuro che trovare una vetta così a punta, dove c’è spazio solo per una persona, e poterci partire con gli sci ai piedi, è cosa rara in Dolomiti. Solitamente le condizioni migliori per affrontare la salita e la discesa sono in primavera, verso la fine della stagione, quando la neve umida si attacca alle pareti. Anche Punta Nera è un itinerario molto impegnativo, riservato agli sci alpinisti preparati al ripido. Non è sempre possibile  percorrere il pendio sospeso che porta in cima con gli sci, e eviterei di farlo se fossero presenti molte tracce o con neve dura. Non c’è molto margine di errore nella parte alta.

Punta Nera, sci alpinismo a Cortina d’Ampezzo.

Con gli impianti del Faloria aperti fino al primo maggio, in anni normali, il dislivello è abbastanza contenuto, e con innevamento abbondante è anche possibile scendere fino ad Aquabona lungo la Val Orita. Tradotto in numeri, con “soli” 500 metri di dislivello in salita, si rischia di fare oltre 1600 metri di discesa con gli sci ai piedi. Veramente bestiale!
Lascio spazio ad un pò di immagini adesso. Grazie ai miei compagni di avventura! Alla prossima.