Questa prima puntata della mia stagione estiva 2015 è dedicata a due grandi arrampicate classiche delle Dolomiti di inizio Novecento, lo Spigolo Dibona alla Cima Grande di Lavaredo e la Dimai-Eotvoss alla parete sud della Tofana di Rozes. Con Giovanni abbiamo affrontato prima la salita della Lavaredo come test di via lunga e chiuso le nostre avventure sulla sud della Rozes.

Le Tre Cime di Lavaredo dalla forcella Lavaredo. In rosso il tracciato dello Spigolo Dibona sulla Cima Grande.
Sullo Spigolo Dibona, famosa per il suo affollamento, siamo stati molto fortunati, le prime cordate erano già alte quando abbiamo attaccato. La via presenta subito nei primi tiri qualche passaggio tra i più impegnativi di tutta la via, sicuramente anche perché la roccia è fredda lì all’ombra di primo mattino. Tiro dopo tiro bisogna anche avere un pò di fiuto nel trovare il giusto itinerario tra i molti chiodi e segni di passaggio (i chiodi soprattutto nelle tante soste un pò dovunque vanno ben valutati, si trova di tutto), per non incappare in tratti di roccia poco solida e pericolosa anche per le cordate che seguono. Nella prima parte la via è ripida ed entusiasmante, poi una sezione più facile permette di tirare un pò il fiato prima dell’ultimo tratto sotto la cengia circolare, con qualche altro bel tiro e movimenti tecnici, mai oltre il IV grado superiore. Da non perdere l’ultima parte del tracciato originale oltre la cengia circolare, dove la roccia è ancora molto bella lungo i tiri. Un classico camino con masso incastrato porta sulle rocce sommitali dell’anticima, servono ancora una doppia e un tratto in conserva per raggiungere la cima e chiudere una stupenda salita sulla Grande di Lavaredo.
Quando ci siamo sentiti pronti per affrontare la parete sud della Tofana, eravamo certi che qui non avremmo avuto problemi di traffico in parete. La Eotvos – Dimai è molto rispettata per la sua lunghezza ed impegno nella ricerca dell’itinerario, anche se la difficoltà tecnica è nel complesso sempre intorno al IV grado (un brevissimo tratto di V può essere facilmente azzerato grazie ad un chiodo). Trovo che l’itinerario sia di una estrema logicità, è fondamentale avere dei chiari punti di riferimento in una parete così grande e complessa e fiutare la via giusta, suggerita dalle linee della montagna, dai segni di passaggio e diversi ometti e chiodi dove servono.
La salita è un vero e proprio viaggio all’interno della parete Sud della Rozes, così affascinante e maestosa nelle sue tonalità di colore. La traversata di 50 metri nella parte alta è una soluzione di grande intuito ed espostissima. La Eotvos Dimai è una via di grande soddisfazione e ambita non solo da medi alpinisti classici, ma anche dai top dell’alpinismo mondiale, ne è testimonianza l’unica cordata in parete con cui abbiamo condiviso l’ultima parte della via, gli americani Steve House e il suo amico e compagno di avventure Scott Johnston. Tante sono le caratteristiche che rendono una via di arrampicata un capolavoro, al di là delle pure difficoltà tecniche, e questa salita del 1901 ne è un chiaro esempio.
- Le Tre Cime di Lavaredo dalla forcella Lavaredo. In rosso il tracciato dello Spigolo Dibona sulla Cima Grande.
- Sui primi tiri dello Spigolo Dibona.
- Sullo spigolo Dibona.
- La Piccola di Lavaredo.
- Giovanni a pochi passi dalla Cengia Circolare.
- Spigolo Dibona. Il bel camino con masso incastrato sopra la cengia circolare.
- In cima alla Grande di Lavaredo.
- La parete sud della Tofana di Rozes e il tracciato della Eotvoss-Dimai.
- Prime luci verso il Cadore.
- All’attacco della via dopo un cunicolo nascosto.
- Sullo sperone iniziale.
- Nel cuore della sud della Rozes.
- Nel cuore della Sud della Tofana di Rozes. Il camino della Direttissima Tissi e a destra la parete dove passa un’altra storica via, la Stosser.
- Brevi riposi tra i due anfiteatri.
- Verso la Marmolada.
- La stretta cengia tra i gialli sopra il secondo anfiteatro.
- Sopra il secondo anfiteatro, un tiro alla famosa traversata.
- L’esposta traversata della Eotvoss-Dimai.
- L’esposta traversata della Eotvoss-Dimai.
- Un camino con masso incastrato segna la fine delle difficoltà.
- Le ripide ghiaie verso la cima della Tofana di Rozes.
- In cima alla Tofana di Rozes insieme a Steve House.