Quando arriva una finestra di tempo splendido nelle Alpi non si può restare a casa. Anche se il weekend è già passato bisogna attivarsi, bisogna caricare gli sci in macchina e andare a Chamonix. Le previsioni sono perfette, lunedì mattina a Plan de l’Aiguille ci incamminiamo insieme ad altri sci alpinisti verso il Refuge des Grands Mulets. Tutti con lo stesso obiettivo: salire in cima al Monte Bianco e scendere la parete Nord con gli sci. Con calma ci portiamo in quota, il Glacier des Bossons e la Jonction sono in ottime condizioni (qualche buco, due-tre tracce di salita ognuna con ponti di neve da verificare), arriviamo ai Grands Mulets giusto in tempo per una ottima Carbonara (chi ha detto che i francesi a 3000 metri non sappiano preparare un buon piatto di spaghetti?).
Il rifugio pian piano si riempie, ci si riposa, alle 6 si cena. La sveglia puntata alle 1.15 è quasi un sollievo, il fatto che nessuno abbia russato sia nella mia camera che in quella di Luca è segno che probabilmente non si è tanto dormito. Combina il caldo soffocante del rifugio che ci ha fatto dormire con la finestra spalancata, e un pò di sana tensione per la salita del giorno dopo..tutti sono più o meno arzilli alla colazione delle 1.30.
Per salire in cima al Monte Bianco decidiamo di percorrere la Voie Royale lungo la ripida cresta nord del Dome. Un percorso sicuramente più faticoso nel complesso ma che consente di salire al buio lontano dal pericolo di crolli dai seracchi instabili del Petit Plateau. I colori dell’alba ripagano sempre di ogni fatica e levataccia, e arriviamo alla Vallot pronti per l’attacco finale. Qui comincia la vera salita alla cima, gli ultimi 400 metri di dislivello e l’alta quota pesano come un macigno più sulle gambe che nei polmoni. L’arete des Bosses è in ottime condizioni, i tratti ripidi si alternano alle corte discese dove approfittiamo per riposare. Dopo sette e mezza siamo in cima al Bianco, un groppo in gola lascia entrambi senza parole. Per Luca un sogno che si avvera, per me l’emozione di essere ancora una volta in cima al tetto delle Alpi (la settima), ma la prima con un paio di sci sullo zaino.
Si inizia la discesa, spesso ci fermiamo per guardarci intorno e ammirare la natura ai massimi livelli, ancora increduli di essere in discesa sulla nord del Monte Bianco con gli sci. Le gambe vanno da sole, le pause servono anche per tirare il fiato. Un tratto molto duro sopra il Grands Mulets ci riporta sulla terra e obbliga molta prudenza, una scivolata comporterebbe una fine rovinosa nel buio di crepacci enormi. Passiamo anche questa difficoltà, ci godiamo il firn sopra la Jonction e ci prepariamo a traversare il Glacier des Bossons.
Purtroppo il Grand Finale comporta un pò di fatica, cava e metti e un caldo boia giù a Chamonix, ma poco ci importa. Stanchi e puzzolenti ci portiamo alla macchina, con un grande sorriso per essere stati lassù, in cima al Monte Bianco con gli sci.
Nel mio profilo Movescount potete vedere e scaricare la traccia della nostra salita. Keep on skiing! :)
- A Plan de l’Aiguille, la Nord della Midi sopra di noi.
- Un gruppo di sci alpinisti pronti per traversare il Glacier des Bossons.
- Luca sulle corde per salire al Refuge des Grands Mulets.
- Glacier des Bossons.
- L’Aiguille du Midi e il Couloir Des Cosmiques in primo piano.
- La Cresta Nord del Dome, chiamata anche Voie Royale.
- La colazione delle 1.30.
- Preparativi all’uscita del Refuge des Grands Mulets.
- Luca sul Dome.
- All’uscita della cresta N del Dome.
- I colori dell’alba.
- Guida e cliente sotto il Colle del Dome all’alba.
- Luca sull’Arete des Bosses.
- La Nord del Bianco dall’ Arete des Bosses.
- Ancora pochi passi per raggiungere la cima.
- In vetta al Bianco.
- Prime curve sulla Nord del Monte Bianco.
- Sciando la Nord del Monte Bianco.
- Luca tra i seracchi della Nord del Bianco.
- Sul Grand Plateau. La Nord alle nostre spalle.
- Sotto i seracchi del Petit Plateau.
- Jonction, Glacier des Bossons.
- Glacier des Bossons.