Dieci anni dopo la prima salita della via normale alla Cima Grande di Lavaredo, la grande Guida di Sesto Michel Innerkofler firma un’altra prima salita sulla Cima Ovest di Lavaredo nel 1879, accompagnando Ploner su quella che oggi è considerata la via normale. Solo un paio di anni dopo lo stesso Innerkofler chiuderà la triade delle Tre Cime salendo nel 1881 la Piccola di Lavaredo insieme al fratello Franz.
La via normale alla Cima Ovest di Lavaredo è la più snobbata dagli alpinisti di massa, forse perché c’è “troppo” da camminare e poco da arrampicare. Il libro di vetta che ha già qualche anno parla da solo, quello della Grande finisce le pagine molto velocemente. Personalmente trovo la salita molto interessante, un pò faticosa nell’avvicinamento e poi facile nella prima parte, con un itinerario da scoprire ad ogni forcelletta. La roccia è bella, si sale rapidamente alla cengia circolare, ed è proprio da questo punto in avanti che la via rivela il suo fascino. Il panorama è splendido, aperto, ed il percorso alla cima è entusiasmante perché ti fa arrampicare molto (passaggi di III grado si alternano a tratti più semplici), fino a due passi dalla cima, dopo aver salito un paio di caminetti e una paretina ripida.
Arrivati in cima l’attenzione è catturata interamente dalla verticalità della parete Nord della Cima Grande, davvero impressionante.
La normale alla Cima Ovest di Lavaredo è quindi destinata ad un pubblico amante dei luoghi tranquilli, alle prime armi con l’alpinismo, che non si fa scoraggiare da due passi in più,a volte faticosi, per raggiungere l’attacco della via. Questo il prezzo da pagare per attimi più autentici e solitari in mezzo alle cime tra le più famose delle Dolomiti.
- La Cima Ovest dalla Grande di Lavaredo.
- Sulla prima parte della salita.
- Sulla prima parte della salita.
- Bella arrampicata nella parte alta.
- La Parete Nord della Cima Grande dalla vetta della Ovest.
- Lungo la via del rientro, la Croda dei Toni sullo sfondo.