Arrampicare sulla via normale alla Cima Piccola di Lavaredo è un vero salto nella storia dell’alpinismo in Dolomiti. Dopo la Cima Grande e la Ovest di Lavaredo, la Cima Piccola, per la sua assoluta verticalità in ogni versante, rappresentava alla fine dell’Ottocento il problema da risolvere. Anticipando i rivali, Michel Innerkofler (che qualche anno prima aveva giudicato praticamente impossibile salire in cima alla Piccola) insieme al fratello Sepp si aggiudicò la prima salita il 25 luglio 1881, in tempi record, perché calcarono la vetta in poco più di 1 ora e mezza!
L’arrampicata è bellissima, sempre continua nelle sue difficoltà (un buon terzo grado), fino alla sella tra cima e anticima, dove ci si riposa prima di affrontare il tiro chiave, il famoso Camino Zsgimondy. Quest’ultimo, valutato di IV grado, è stato individuato e salito 3 anni dopo la prima salita dai fratelli Zsgimondy, mentre gli Innerkofler salirono lungo un camino più sulla destra con difficoltà superiori.
Oggi il passaggio è facilitato da un bel cordone lungo, la roccia è lucida come uno specchio ma il tratto è comunque emozionante, pensando anche alla foto di fine Ottocento che ritrae una cordata impegnata nello stesso punto.
I complimenti oggi vanno tutti a Michela e Beatrice, mamma e figlia, che con tenacia sono salite in cima alla Piccola, mentre papà e fratellino ci osservavano dal Paterno :)
- La mulattiera che porta al Rifugio Lavaredo, ancora deserta.
- Sulla prima parte della Normale alla Piccola.
- Zigzagando tra le varie cordate..un attimo di relax!
- Beatrice dopo il famoso Camino Zsgimondy
- Michela e Beatrice in cima alla Piccola di Lavaredo.
- Aspettando la sosta libera per la prima calata in doppia.
- Beatrice alla sua prima doppia ufficiale, sopra il Camino Zsigmody.
- In discesa, sulle ghiaie d’attacco.