Lunedì sera, un pò di messaggi su Whatsapp, la meta è decisa. Andiamo a provare Cima Fanton. La notte vengo svegliato da un forte temporale e pioggia battente, ma solo alle basse quote. Alle cinque di mattina di martedì siamo costretti a trovare una gita di ripiego, se la Tofana di Rozes si può definire tale. In macchina, con la catena su una ruota, raggiungiamo a fatica l’ultimo tornante prima del Rifugio Dibona, la neve qui a 2000 metri è quasi 20 cm di spessore, il paesaggio e le temperature sono invernali. Ci incamminiamo belli carichi, perché siamo sicuri faremo una gran sciata oggi, ci alterniamo a battere la traccia e arriviamo al Rifugio Cantore col sole…finalmente! Giriamo alla base di Punta Marietta verso il gran pendio che scende dalla vetta, e lo scenario che ci si presenta è composto da un bel pendio carico di neve polverosa, leggermente accumulata dal vento, seguito da una zona che ha già scaricato spontaneamente. Guardiamo verso la spalla in alto a 3000 metri, dove normalmente sale la via comune, il pendio sembra molto carico, in più il vento ci soffia dentro altra neve. Proseguiamo, tenendo le distanze, raggiungiamo il pendio già scaricato, lo saliamo per un pò, ben consci che prima o poi dovremo uscirne fuori, e continuare il traverso ascendente. Io che sono davanti, testo col bastoncino la neve appena fuori il limite della valanga, e mi basta vedere come entra facilmente fin oltre la metà per decidere insieme ad Antonello che oggi in cima noi non ci andremo. Abbiamo già un bel pendio sotto di noi che ci offrirà una sciata fantastica…perché rischiare?

Sci alpinismo sulla Tofana di Rozes.

Sci alpinismo sulla Tofana di Rozes.

Togliamo le pelli insieme al disturbo, il pendio sotto Punta Marietta è tutto per noi, la neve è polverosa e la sciata è bellissima come da programma. Qualcuno dietro di noi sembra intenzionato a proseguire, ma poco dopo la montagna lancia un bell’avvertimento. Il pendio che ci dava da pensare sotto la spalla a 3000 metri scarica tutta la neve accumulata in maniera davvero spettacolare! Una bella valanga polverosa, che fortunatamente non coinvolge nessuno.
Tutto questo racconto per dire che cosa? Che ogni tanto è meglio rinunciare, guardarsi intorno per leggere i messaggi che ci manda l’ambiente. La cima, che non è un trofeo da conquistare, la raggiungeremo un altro giorno, quando le condizioni lo consentiranno. Un giorno come oggi, venerdì, tre giorni dopo la nevicata, ancora più fortunati perché c’eravamo solo noi sulla Rozes. E ancora con bella neve, con una discesa ripida e diretta verso Punta Marietta.
Buone gite!