È domenica 11 aprile, fuori piove e ho ancora la macchina carica di sci e scarponi, vestiti sporchi, borse e un pò di pattume, tutto normale quando torno da un viaggio. Ma soprattutto ho ancora qualche ora di libertà qui in casa, le mie donne arriveranno per cena. Se non mi sbaglio, oggi sarebbe dovuto essere il penultimo giorno di apertura del Dolomitisuperski, ma la stagione non è mai partita qui nelle montagne di casa. Ironia della sorte, ho preso il mio primo impianto la settimana scorsa ad Andermatt, insieme a pochi appassionati con la mascherina. È stato bello salire 1500 metri di dislivello dentro a due cabine di funivia in una manciata di minuti, ma voglio essere sincero. Non ne sentivo la mancanza.
L’inverno 2021 per me e tanti altri del mestiere è stato un incubo lavorativo, ma allo stesso tempo un’esperienza fantastica e per certi versi irripetibile, si spera. Una stagione speciale, vissuta sempre con gli sci e pelli tra le montagne di casa anche se con il tesserino di guida avrei potuto spaziare tra valli e regioni senza grossi problemi. Penso fossero anni che non passavo così poco tempo in macchina, abituato a lavorare quasi sempre al di là del Falzarego, ed era così automatico stare in macchina per un paio d’ore al giorno che ci tornavo anche nel tempo libero. Il covid e i vari dpcm mi hanno improvvisamente allontanato dalle “montagne di casa”, e anche dai vecchi compagni di gita, un pò mi sono mancati, ma è stata una grande opportunità per scoprire le bellezze nei dintorni di casa e di Cortina, e di conoscere nuovi amici. Il super innevamento di quest’inverno è stato di grande aiuto, e non ci sono state molte scuse lavorative per rinviare alla prossima occasione quelle linee spiate tra le lenti del binocolo o semplicemente sognate negli ultimi anni. Bastava aspettare il giorno giusto, qualche messaggino per mettersi d’accordo, e partire.
Tra tutte le bellissime uscite fatte, qualcuna mi è rimasta nel cuore. Quella sul Pelmo a inizio febbraio non è neanche stata un’idea mia, l’ho “rubata” a Luca Loro che me l’ha svelata, che me l’ha mostrata. Un lenzuolo bianco, sospeso, sul Torrione Superiore di Forca Rossa, che era diventato un vero incubo ogni volta che passavo per San Vito e con la luce del mattino fuori casa. L’ho rubata a Luca Loro perché ci sono andato insieme ad Andrea Fusari, amico e collega che sta qui vicino. “Le Linceul d’Arcia” l’abbiamo chiamato, la giornata era iniziata sotto il segno del sole, poi quando i giochi si facevano seri la nebbia ci ha avvolti e non ci ha più abbandonato. Non abbiamo visto nulla, ma la sciata è stata superlativa. Mi piace pensare sia stato Luca a mandarcela quella nebbia, come ripicca per non esser stato chiaro io nel messaggino con i dettagli sulla missione del giorno.
Mi sono fatto perdonare, perché poi con Luca e Pier Smaltini (mio collega e compagno di molte gite quest’inverno) siamo andati a fare la traversata della Tofana Terza, uno degli itinerari più spettacolari di Cortina che ancora mi mancava. Partiti dalla strada per il Rifugio Dibona, siamo saliti in cima alla Tofana Terza, scesi verso il Formenton, traversato sugli Orte de Tofana verso la testa del Valon de Raola e scesi lungo il canalone fino a Pian de Loa, dove con un bel pò di skating abbiamo raggiunto le birre fredde a Fiames. E’ stata una giornata lunga, alpinistica e sciisticamente appagante, prometto di raccontarvela in un prossimo episodio.
A fine febbraio un’alta pressione potente ha portato caldo e ottime giornate di firn, con Enrico abbiamo fatto un giro sulla Forcella Padeon nel gruppo del Cristallo, un canale stupendo che scende ripido verso la Val Padeon. È stata una bella scoperta e novità anche per me, una linea non così frequentata ma che offre una sciata a 5 stelle se affrontata nel momento giusto.
A marzo insieme ad Andrea, Michele Valle e il grande Alberto Casaro abbiamo messo a segno una super discesa dalla Punta dei Ross, sopra San Vito. La cengia diagonale che scende ripida sopra la frana di Chiapuzza ha bisogno di un innevamento eccezionale come quest’anno per essere ben sciabile, la parte bassa aveva ancora la neve sufficiente per raggiungere la statale sci ai piedi. Una nevicata fresca e più abbondante del previsto aveva coperto le tracce di Pier e del Capazo di qualche giorno prima, ci ha fatto un pò tribolare in salita nel tratto finale ma ci ha fatto godere in discesa. Con Andrea eravamo scesi dalla Taiola a gennaio con condizioni di neve super e in prima traccia, e guardandone il pendio dalla Punta dei Ross mi sembrava di trovarmi al secondo piano di una casa, o in una sorta di “Step 1 : Taiola. Step 2 : Punta dei Ross”.
Una puntata fuori valle l’ho fatta a marzo, lo confesso, ma per una buona causa. La traversata dell’Agner, salendo la normale da Frassené per scendere a nord lungo il Vallon delle Scandole è un’altro itinerario tra i più maestosi delle Dolomiti, che si avvicina a quelle discese infinite delle Alpi Svizzere per dimensione delle montagne e lunghezze della discesa. Ero insieme ad Alessio e ad Ermanno (che non vedevo da qualche anno), e un gruppetto di loro amici bassanesi. Anche questa sarà oggetto di una puntata a parte.
Dalle Dolomiti è tutto, per il momento. Aspettiamo il sole per riprendere gli sci in mano, la stagione è ancora lunga.
- Torrione Superiore di Forca Rossa, gruppo del Pelmo.
- Torrione Superiore di Forca Rossa, gruppo del Pelmo.
- Torrione Superiore di Forca Rossa, gruppo del Pelmo.
- In Val Formin.
- In Val Formin
- Pier Smaltini sotto la Croda da Lago.
- Federico De Michiel, Giau.
- Pier Smaltini su polvere doc, Giau.
- Sul Taè, un’altra cima che non avevo mai salito.
- Le Tofane dalla cima del Taè, col tracciato di discesa della traversata della Tofana Terza.
- La conca Ampezzana vista dalla cima del Taè.
- Nella Valle de Inze, gruppo del Col Bechei. Cortina.
- Luca alle prime luci verso il Valon de Tofana.
- Pier Smaltini in cima alla Tofana Terza, pronti per la discesa.
- Forcella Padeon, gruppo del Cristallo.
- Alessio nei pressi del Rifugio Scarpa, sullo sfondo il canale della normale all’Agner.
- Alessio nel Vallon delle Scandole, Agner.
- Ermanno nel Vallon delle Scandole, Agner.
- Sopra il Rifugio San Marco, Pelmo sullo sfondo.
- Punta dei Ross, San Vito di Cadore.
- Punta dei Ross, San Vito di Cadore.
- Alberto Casaro apre le danze in discesa dalla Punta dei Ross.
- Alberto Casaro in discesa dalla Punta dei Ross.