La Roda di Vael è una delle cime più belle del gruppo del Catinaccio, la sua parete Ovest si infiamma alle luci del tramonto, penso sia questo il motivo per cui i tedeschi la chiamano Rotwand. Tutte le vie alpinistiche su questa parete sono molto impegnative, anche la Dibona non è proprio una passeggiata per essere solo un IV+. Sulla parete Est, la via Rizzi è un itinerario del ’47 che sicuramente merita una visita per chi viaggia su gradi classici fino al V grado sostenuto. La Rizzi è una salita di soddisfazione, mai banale e dove è richiesta un pò di capacità nella lettura dell’itinerario, soprattutto nella parte mediana dove ci si muove su delle placche di ottima roccia. Il diedro di 50 metri dopo i primi tiri di riscaldamento è splendido e sostenuto, di un buon grado più difficile rispetto alle difficoltà della via, ma vale la pena percorrerlo (i chiodi sono solo nei punti chiave) e non evitarlo per la variante Schroffenegger come consigliato da Mauro Bernardi nella sua monografia dedicata al Catinaccio.
L’avvicinamento è nel complesso rapido prendendo la seggiovia del Paolina, sotto il passo di Costalunga. Dalla stazione a monte, si raggiunge il Rifugio Roda di Vael in poco più di mezz’ora, da qui consiglio di prendere il sentiero che porta alla ferrata Masaré. Dopo pochi minuti, all’altezza di un segnavia (Plan Masaré) e di un grande masso, si abbandona il sentiero ufficiale che sale a sinistra per seguire una traccia evidente sulla destra che passa sotto la Torre Finestra e porta comodamente sotto la parete Est della Roda di Vael. Si segue la traccia alla base della parete, leggermente in discesa fino ad una grande frana dove si trova l’attacco (è presente una foto a ricordo di un alpinista caduto), complessivamente meno di un’ora e mezza dal rifugio Paolina.
Il rientro è veloce, dalla croce di vetta si seguono le indicazioni per il rifugio Roda di Vael. Dopo qualche tornatino sul prato sommitale, si incontra un tratto attrezzato in discesa, all’intaglio prima di risalire verso la Torre Finestra è possibile scendere per sfasciumi sul sentiero di attacco, ma consiglio di proseguire per la ferrata del Masaré. Al rifugio, tra un boccone e l’altro, mi hanno consigliato anche la combinazione Battisti/Plank, dicono sia una bella via sulle stesse difficoltà. Alla prossima visita allora!
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.
- Via Rizzi, Roda di Vael.