Dopo un’estate splendida e calda tutti ci siamo messi in attesa di un pò di brutto tempo. La nuova luna settembrina venuta con meteo così così’ ci ha messo l’anima un pò in pace (un proverbio sulla luna di settembre dice che le condizioni meteorologiche nei giorni immediatamente precedenti e successivi al novilunio di settembre, sembrerebbero destinate a ripetersi per tutte le successive 7 nuove lune), mentre il bel tempo continuava imperterrito. Arrivato novembre, ne ho sentita un’altra, ovvero che dopo un’estate calda e un autunno di bel tempo la neve arriva, e tanta. E anche novembre, mese senza mezzi termini normalmente schifoso in montagna perché le giornate si accorciano e il tempo non è dei migliori, si è rivelato fantastico, e caldo. E la neve? E’ appena passato Sant’Ambrogio e non si è fatta ancora vedere. Nel vero senso della parola, di neve non ce n’è a tutte le quote, niente, zero. Guardatevi qualche webcam, e di bianco troverete solo le strisce artificiali delle piste da sci, dove le varie società hanno fatto davvero l’impossibile per aprire il carosello. Purtroppo “the show must go on”, la gente vuole sciare quando è il momento, e sembra che in molti ci sono andati, trovando anche bella neve. Chissenefrega se poi lo scenario intorno è marrone, brullo, naturalmente non ricoperto di neve.
Qualcuno potrebbe domandarsi: ma allora che si fa in montagna adesso? Tutto, letteralmente tutto quello che si può fare in montagna in autunno. Passeggiare a tutte le quote, andare in bicicletta, arrampicare al sole perché le giornate sono splendide e la montagna è silenziosa. Ieri con due amici siamo stati al Piz Ciavazes ad arrampicare sulla Grande Micheluzzi, la grande classica della parete con quel traverso di 90 metri su roccia compatta che divide la salita in due parti uguali. Uno spettacolo scalare solo con il pile, il motodromo del Sella – Pordoi che ti violenta durante l’estate è in letargo, ti arrivano solo le voci di qualche cordata vicina.
L’anno scorso ero proprio insieme a Nicoletta, sempre l’8 di dicembre, sci e pelli di foca ai piedi. Con gli stessi dubbi di oggi, perché la neve c’era solo oltre i 2000 metri, sotto non c’era niente e di perturbazioni all’orizzonte nemmeno l’ombra. Era una giornata stupenda quell’8 dicembre, tanto quanto ieri, e inaspettatamente la gita si rivelò perfetta, con una sciata su polvere leggera in Val Travignolo . Ieri abbiamo comunque goduto di quello che la montagna ci sta offrendo, perché al momento sciare è qualcosa di totalmente innaturale tanto quanto quelle sottili e strette strisce bianche.
La neve, quella vera, arriverà quando le pare e piace.