La Via Cesare Levis al Pian de la Paia, più conosciuta come “Diedro Manolo”, è una bellissima via di Maurizio Zanolla “Manolo” e Giovanni Groaz lungo un evidente diedro che sale tutta la parte assolata, a destra di un altro diedro più aperto interrotto da grandi tetti sulla sinistra. E’ una delle grandi classiche di Arco. Aperta nel 1978 rappresentò un salto nella scala di difficoltà del tempo. Qualche dubbio in merito può venire leggendo i gradi originali della via nella guida di Roberto Bassi “Pareti del Sarca”, dove si legge tanto V e VI- come grado massimo.
Di passeggiata vera qui c’è gran poco, o meglio il sentiero di avvicinamento (che dalla pista di motocross attraversa un campo) e la strada forestale della discesa, queste sono delle passeggiate.
Lasciata la sterrata oltre i campi coltivati, il sentiero sale ripido nel bosco. Tenendo d’occhio il diedro e la rampa d’accesso ad un certo punto conviene abbandonare il sentiero sulla destra per seguire tracce e ometti che portano alla base della parete. Personalmente non ho trovato molto evidente l’inizio della rampa d’attacco, il terreno è facile ma potenzialmente insidioso con rocce instabili e terra. Dopo essersi alzati in obliquo verso destra una quarantina di metri dalla base della parete, ci si lega ad una sosta con due spit e cordini sulla destra della rampa, che a questo punto diventa abbastanza evidente. Il primo tiro è molto delicato, da arrampicare con attenzione in particolare se ci dovessero essere altre cordate. Qualche cordino vecchio sulle piante indica il passaggio, raggiunto il boschetto sospeso si segue una traccia sulla sinistra che in pochi metri porta all’albero alla base del diedro Manolo. La via è attrezzata con chiodi normali nei punti chiave, le soste sono ben segnalate con cordini e ce ne sono di intermedie lungo i tiri centrali. E’ comunque necessario portare una serie di friend dal 0.3 al 3 per integrare le protezioni, oltre ad una decina di rinvii. Il secondo tiro, quello del tetto, è ben chiodato e azzerabile, sul VI+.
Il tiro seguente è quello che noi abbiamo definito il chiave. Superato un tratto molto continuo lungo il diedro, sul V+, si raggiunge una nicchia a cui segue una lama che si sale atleticamente in dülfer, protetta da un solo chiodo all’inizio. Alla fine un passaggio delicato ben distante dal chiodo richiede determinazione nel passare sulla parete di sinistra, forse abbiamo sbagliato, potrebbe essere più facile restando dentro la fessura? Non lo so, a me è sembrato un tratto abbastanza tossico. Il resto della via è più o meno continuo, sempre entusiasmante, anche l’ultima placca che sembrerebbe un pò rotta regala una bellissima arrampicata mai banale. Raggiunta la pianta con cordino all’uscita della via, si segue una traccia di sentiero evidente che sale fino alla base di una paretina, si seguono ora gli ometti verso destra fino a raggiungere una forestale prestando attenzione nella prima parte a non mantenere troppo la quota, per evitare di trovarsi sul bordo della verticale parete nord. Infine seguendo la comoda forestale si raggiunge il paese di Pietramurata e in breve si rientra all’auto.
Il Diedro Manolo al Pian de la Paia è una via da non perdere, nelle mezze stagioni, per gli amanti dei diedri e delle arrampicate classiche impegnative, se dovessi trovare qualcosa di simile nella zona di Cortina, direi che siamo sulle difficoltà e impegno del diedro Palfrader al Col di Specie. Il Diedro Fouzigora al Cason di Formin è leggermente più impegnativo.
Se volete scaricare la mia relazione della via in PDF potete clickare qui.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. In rosso la linea di salita.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. Il primo tiro della rampa.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. Secondo tiro.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. Giovanni all’uscita dal tetto.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. Quarto tiro.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. Quarto tiro.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. Quinto tiro.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. Quinto tiro.
- Diedro Manolo, Pian de la Paia. Sulla forestale della discesa.