A pochi passi dalla vetta.

A pochi passi dalla vetta del Gran Paradiso.

Tra la seconda e la terza settimana di luglio mi sono spostato ad Ovest per il classico appuntamento estivo con il Gran Paradiso e il Monte Bianco. Ritrovato il gruppo a Chamonix, le previsioni non erano per niente di buon auspicio, la neve scesa fin sotto al Plan de l’Aiugille non dava grandi chances di successo. A testa bassa siamo partiti per la Val d’Aosta, dove il tempo ci ha graziato per tutti e tre i giorni, solo il vento freddo ci ha disturbato durante la salita alla cima.
Rientrati a Chamonix abbiamo passato una giornata decisamente grigia e autunnale alla Mer de Glace (da sette anni non ci mettevo piede, quasi non l’ho neanche riconosciuta, dopo le scale il ghiacciaio è piatto per un bel tot…) per recuperare tutte le energie e giocarci tutte le carte nell’ultimo giorno utile dello stage, quando promettevano l’arrivo dell’estate vera.

Ben ed io in cima al Bianco.

Ben ed io in cima al Bianco.

Così è stato che nel giorno del mio compleanno, con una levataccia memorabile alle 00.45, siamo partiti dal Tete-Rousse per raggiungere la cima del Monte Bianco alle 7.15 del mattino, con condizioni perfette, tempo stabile e bello freddo, e facendo le corse siamo riusciti a rientrare al trenino del Nid d’Aigle nel primo pomeriggio. Per Ben il sogno si è realizzato, per me si è trattato di riposarsi la notte per salire ancora al Tete-Rousse l’indomani per un secondo round in cima.
Con il tempo stabile e partendo dal rifugio del Tete-Rousse (che non è così problematico per la prenotazione come il Gouter) alle 5 del mattino, si hanno diversi vantaggi: si attraversa il Grand Couloir alle prime luci dell’alba riuscendo a valutare le condizioni del canale, la temperatura è più umana e soprattutto si raggiunge la Vallot quando tutti gli alpinisti di stanza al Rifugio Gouter sono già in rientro dalla Cresta delle Bosses. La montagna è quindi tranquilla, e così insieme a Allen e Patrick ci siamo goduti una cima non affollata e un buon rientro al Tete Rousse.

Le prime cordate in discesa dal Bianco.

Le prime cordate in discesa dal Bianco.

Con questi due Bianchi sono a quota sei in totale, con la grande fortuna di avere finora un percentuale di successo pari al 100%. Complimenti ai miei compagni di avventura (Ben, Patrick e Allen), che ci hanno creduto fino in fondo. Se non sei un vero alpinista, la cima del Bianco la raggiungi sì con l’allenamento, ma se non sei determinato e non ci credi fino in fondo…non andrai da nessuna parte.
Ringrazio The North Face Italia per il nuovo materiale che mi ha fornito, i pantaloni Alpine Project e lo zaino Casimir 27 sono eccezionali per alpinismo classico e tecnico in alta montagna.