Finito lo Spaghetti Tour avevo in programma ancora qualche giorno insieme a Graham. Il meteo era dei migliori, le idee sempre tante e troppe. In qualche modo dovevamo rientrare a Cervinia, e i Lyskamm li avevamo avuti sotto gli occhi per quasi una settimana! La traversata dei Lyskamm è una delle creste di neve più estetiche e famose delle Alpi, sono quasi 4 km sospesi tra la parete nord e il versante sud più roccioso. Non è sempre facile trovarla in condizioni ottime, in particolare sulla ripida cresta che sale dal colle del Lys e sul pendio che dal Felik porta in cima al Lyskamm Occidentale. Dalla Margherita la traccia ci sembrava una autostrada, i report delle salite che ci arrivavano dalle cordate erano super positivi. Non potevamo farci scappare l’occasione.

Traversata dei Lyskamm, Monte Rosa.

Scesi dalla Capanna Margherita ci siamo presi una giornata di riposo alla Gnifetti, l’indomani abbiamo risalito di buon’ora il pendio che sale al Colle del Lys (decisamente la parte più noiosa dell’itinerario) e imboccato la traccia che porta alla ripida cresta del Lyskamm Orientale. La traccia era ottima, gli scalini a volte tanto alti ma si guadagnava quota molto velocemente. Temperatura ideale, assenza di vento, un mare di nuvole nelle vallate, siamo arrivati in cima al Lyskamm Orientale con i primi raggi di sole. Dal Lyskamm Orientale si perde quota, la traccia era talmente perfetta da ridurre un pò quel senso di vuoto e di precario che queste salite normalmente offrono.
Salendo all’Occidentale veniamo superati da due ragazzi in assetto racing con cui scambiamo due parole in inglese, capisco che sono partiti di notte dal Monterosahutte e puntavano alla traversata completa di tutti i 4000 del Rosa (più tardi scopriremo i loro nomi,  Nicolas Hojac e Adrian Zurbrügg, e il nuovo possibile record della traversata).  Qualche passo esposto tra roccette e cornici di neve, una tirata ad una breve corda fissa e siamo anche noi in cima al Lyskamm Occidentale. La discesa verso il Colle del Felik è ripida ed esposta, le condizioni erano ottimali grazie ad una traccia perfetta e comodi gradini. In meno di 5 ore eravamo già al Colle del Felik, e così abbiamo optato per proseguire verso il Castore per scendere al rifugio Guide Val d’Ayas. La breve risalita alla cresta del Castore ci ha fatto un pò sbuffare, le gambe erano subito belle pesanti. Raggiunta la cima, siamo scesi molto velocemente e l’ora di pranzo era ancora lontana. Guardiamo il Polluce di fronte a noi, e ci siamo detti “perché no?”

Polluce, la cresta sud-est. Monte Rosa.

Non avevo mai traversato il Polluce salendo la cresta sud-est, l’avevo consigliata ad un amico come una valida opzione un anno fa senza mai averla fatta prima ( è un mio grande classico), in effetti la salita è interessante e nel complesso rapid e ripida, in parte su sfasciumi, ma con un paio di facili lunghezze solide. Il pendio finale per raggiungere la vetta del Polluce è ripido e molto esposto, Graham si è lanciato in un “ice-axe guitar solo” prima dell’ultima discesa della giornata, tra catene metalliche, qualche sorpasso in quarta corsia e la scivolata finale lungo il ghiacciaio per raggiungere il rifugio. Eravamo proprio stanchi con la birra in mano, gli gnocchi al gorgonzola non sono nemmeno sicuro di averli mangiati perché erano durati un flash.

Traversata dei Breithorn, Monte Rosa. Sull’Orientale.

L’indomani, per rientrare alla Testa Grigia e quindi a Cervinia abbiamo optato per la traversata completa dei Breithorn, uno splendido itinerario di cresta misto roccia neve che consente di mettere nel sacco ben 5 cime oltre i 4000 metri. Lasciato il rifugio Guide Val d’Ayas alle prime luci abbiamo raggiunto velocemente il bivacco Rossi e Volante per poi attaccare il ripido pendio della Roccia Nera, che presentava neve dura e qualche breve tratto appena ghiacciato. Dalla cima della Roccia Nera, un’estetica e facile cresta di neve conduce alla seconda vetta, il Gemello del Breithorn 4138m. Da qui, in base alle condizioni di neve, si scende alla sella nevosa con brevi tratti assicurati o più velocemente con una corda doppia di 20 metri. Dalla sella sotto il Gemello del Breithorn, seguendo la cresta nevosa abbiamo raggiunto la cima del Breithorn Orientale, evitando i brevi passi di roccia grazie alle ottime condizioni di neve. Dalla cima del Breithorn Orientale ci si cala con 2 o 3 doppie da 20-25 metri (a seconda delle condizioni) alla base delle rocce, per proseguire ancora su neve verso la cresta Est del Breithorn Centrale, la parte più interessante della traversata.

Traversata dei Breithorn, Monte Rosa. Sul Centrale.

La cresta est del Breithorn è conosciuta come “Breithorn Half Traverse” ed è un itinerario molto frequentato soprattutto dalle guide di Zermatt e Cervinia come salita di allenamento in vista del Cervino. Normalmente si evita il primo salto traversando facilmente alla base del pilastro (tracce evidenti di ramponi sulle rocce) e affrontando un traverso in leggera discesa, a volte delicato (spit di passaggio con cordone) prima di affrontare una paretina appoggiata ricca di appigli e appoggi, ideale per essere scalata anche con i ramponi (per prendere confidenza con l’arrampicata mista). Il percorso che segue è abbastanza evidente e ben “graffiato”, in breve si arriva ad uno stretto intaglio dove si affronta il tratto chiave della salita della cresta Est del Breithorn: una paretina di 20-25 metri tagliata da una fessura  verticale dove le difficoltà non superano il III grado.  La cresta prosegue con tratti da percorrere in “conserva lunga” e a “corda corta”, con brevi tiri di corda nelle parti più ripide. Nell’ultimo saltino di roccia è presente l’unico chiodo di tutta la cresta, si può traversare facilmente verso sud o superarlo direttamente. Raggiunta la cresta di neve, in breve si tocca la cima del Breithorn Centrale e si prosegue in discesa verso il colle che separa il Centrale dall’Occidentale. Noi abbiamo optato per scendere direttamente verso le piste da sci di Plateau Rosa, le nostre gambe chiedevano un pò di relax dopo 8 giorni in alta quota.

Traversata dei Breithorn, Monte Rosa. Sul Centrale.

QUALCHE NOTA TECNICA.

La traversata dei Lyskamm è un itinerario piuttosto lungo che non va assolutamente sottovalutato. Condizioni ottime come le abbiamo trovate noi non sono poi la normalità, spesso i tratti iniziali dell’itinerario (lato Gnifetti la prima cresta nevosa, lato Quintino Sella il pendio che porta al Lyskamm Occidentale) possono presentare tratti ghiacciati in piena estate e richiedono ottima padronanza della tecnica di cramponage e anche qualche accortezza in più dal lato della sicurezza (viti da ghiaccio). Dal punto di vista logistico (e anche panoramico, il sole sarà sempre alle vostre spalle e mai di fronte), la consiglio in traversata da Est a Ovest.
Anche la traversata dei Breithorn è da preferire ad inizio estate, quando il ripido pendio della Roccia Nera è ben innevato. Una corda da 50 metri è più che sufficiente anche per le calate, friends e cordini non sono indispensabili ma un paio son comodi da avere dentro allo zaino se le condizioni della Cresta Est del Breithorn Centrale non sono ottime.