Siamo alla fine di giugno, e sebbene qualche pazzo ancora scia negli angoli più nascosti del gruppo del Sella, personalmente son già settimane che ho ripreso in mano scarpette e corde varie per arrampicare. Ad un certo punto bisogna avere il coraggio di dire “basta!” e parcheggiare gli attrezzi di una stagione lunghissima.
Rientrato in Dolomiti dalle vacanze marittime con le mie donne son stato vittima di uno shock termico, passando dai 30 e oltre gradi della Maremma ai 6,5 gradi delle Cinque Torri, dove in una giornata uggiosissima ho ripetuto la Miriam e la Lusy con Nick. Per la verità, sulla Lusy son stato scarrozzato da Nick capocordata nelle prime lunghezze, poi alla fine ho messo io il turbo per evitare una lavata memorabile. Nei giorni dopo abbiamo salito la Schubert al Piz Ciavazes, un altro super classico del VI grado e poi lo Spigolo Jori sulla Punta Fiammes, altro cavallo di battaglia che offre una scalata sempre entusiasmante in un contesto molto alpino (l’avvicinamento a corda corta, le cenge esposte, il top per chi ricerca un pò di avventura totale). Il tutto senza nessuno intorno, un bel regalo vista la popolarità di queste due arrampicate.
L’unica speranza adesso è che arrivi l’estate vera, il caldo e tempo stabile, siamo tutti un pò stanchi di vestiti pesanti e ombrello sempre pronto.
- Le prime lunghezze della Miriam.
- Il bellissimo tiro tra i gialli della Miriam.
- nelle ultime lunghezze della Miriam.
- Nick a pochi metri dalla sosta nella prima lunghezza della Schubert.
- La classica doppia nel vuoto dalla Lusy.
- Il bellissimo tiro del traverso sulla Lusy.
- Torre Lusy.
- Le placche entusiasmanti del Ciavazes.
- La Punta Fiames con il tracciato della nostra salita.
- Lungo la prima parte dello Jori.
- Nick sull’ultima lunghezza dello spigolo Jori.
- La conca Ampezzana vista dalla cima della Punta Fiames