Lo Sciliar è senza dubbio uno dei simboli del Alto Adige. Un massiccio pianeggiante, lo Sciliar, e le due punte della Euringer e la Santner sulla destra, si stagliano sopra i verdi pascoli dell’Alpe di Siusi, uno degli angoli più autentici delle Dolomiti sudtirolesi nonostante la presenza degli impianti sciistici. E’ il paradiso degli escursionisti di ogni età in estate e fino ai primi di novembre, d’inverno le piste da sci sono molto frequentate dalle famiglie e da chi predilige un ambiente tranquillo e ben soleggiato.

La Punta Santner si erge sopra il paese di Siusi, una larga parete giallo grigia sopra i boschi e la rocca medievale di Hauenstein che nella seconda parte diventa uno spigolo abbastanza affilato fino in vetta. Il primo che me ne ha parlato in ottica alpinistica è stato un collega di Castelrotto un pò di anni fa, raccontandomi con entusiasmo la bellezza dello spigolo Nord, salito per la prima volta da Viktor Von Glanvell e Karl Domenigg nel 1904.

Punta Santner, Spigolo Nord. Von Glanvell. Ph credits genusslandsuedtirol.it

Si tratta di una salita molto lunga, il dislivello dall’hotel ai Bagni di Razzes, nostro punto di partenza, è di 1200 metri fino in vetta. La discesa dalla Punta Santner non è certo una passeggiata, con una serie infinita di corde doppie, che ha subito una modifica nel 2011 dopo una frana staccatasi dalla Punta Euringer. Lo spigolo Nord della Punta Santner è frequentato per lo più da alpinisti locali e dagli amanti dei luoghi solitari, soprattutto di lingua tedesca. Sebbene non superi il IV grado di difficoltà, la Von Glanvell è una scalata da non sottovalutare, poiché il tempo che si impiega per il tratto tecnico della salita non si discosta molto dal tempo richiesto per la discesa. Tempo stabile e una partenza all’alba sono quindi indispensabili per una giornata lunga ma di gran soddisfazione.

Punta Santner, Spigolo Nord. Von Glanvell. Sulle prime facili lunghezze. 

Dal parcheggio ai Bagni di Razzes sopra Siusi si raggiunge lo Schlernbödelehütte in 50 minuti a buon passo (il sentiero è piuttosto ripido), dietro il rifugio la traccia che porta verso lo spigolo nord della Punta Santner è poco visibile per via dell’erba alta solo nei primi 50-100 metri, come se la salita vada conquistata sin dall’inizio. Il sentiero diventa presto evidente, si oltrepassano due canaloni ghiaiosi per rientrare ancora una volta nel bosco sotto parete fino all’attacco della via, chiaramente individuabile su un masso con fittone resinato e cerchio giallo colorato. La roccia richiede un pò di attenzione solo nelle prime facili lunghezze, dove è un pò sporca di detriti, la via è molto logica ma bisogna tenere a mente le dimensioni della parete soprattutto all’inizio, dove trovare il chiodo di sosta potrebbe sembrare la ricerca di un ago in un pagliaio a qualcuno poco esperto. Troverete delle grandi colate di cera delle fiaccole dell’ Herz Jesu su quasi tutti i terrazzini di sosta, alla terza ho visto prima la cera che i due chiodi vecchi di fermata. Si sale comodi con delle buone scarpe da avvicinamento, le scarpette possono rimanere comode nello zaino (anche nel garage di casa una prossima volta). Una manciata di rinvii, cordini e un paio di friends sono più che sufficienti, insieme ad una corda 60 metri.

Punta Santner, Spigolo Nord. Von Glanvell. La “Telefon Wandl” e il vecchio telefono appeso poco a sinistra dello spigolo.

Superato un piccolo ghiaione alla quarta lunghezza, la via si fa molto logica e quasi impossibile da sbagliare, chiodi di sosta e cordini di passaggio vengono utili nei punti chiave. Con 7-8 tiri si raggiunge lo spigolo vero e proprio, sostando su una grande clessidra dove al di là trova spazio un boschetto sospeso. La roccia diventa ancora più bella e l’arrampicata è molto divertente e facile, fino ad arrivare al tiro chiave, chiamato “Telefon Wandl” o “das Blattl“, dove lo spigolo si fa quasi verticale per una decina metri e sulla parete a sinistra è appeso un vecchio telefono, messo per divertimento da alpinisti locali (come il campanello da bicicletta sul Burgstallkante o una ruota da bicicletta sul tratto chiave di una via alla Euringer).

Punta Santner, Spigolo Nord. Von Glanvell. Il tiro chiave della “Telefon Wandl“.

Gli ultimi tre tiri sono più facili ma sempre divertenti, si raggiunge velocemente la cima. Il panorama è splendido e molto aperto, essendo la Punta Santner l’ultima vetta dolomitica verso ovest. Abbiamo impiegato poco più di 3 ore dall’attacco della via, non sono ancora le 12. Il tempo di mangiare un panino e godersi il panorama e poi è già ora di prepararsi alla lunga discesa, che ci impegnerà per quasi 3 ore fino al Schlernbödelehütte. La descrizione della discesa sulla guida di Mauro Bernardi (“Arrampicare sul Catinaccio e dintorni”) ha qualche imprecisione, vi rimando a questa relazione ben fatta su PDF (dal sito www.schlernalpin.com) dove potete trovare una chiara descrizione della via e soprattutto della discesa in corda doppia con immagini allegate.

Punta Santner, la calata in corda doppia sulla Löwenmaul.

Qui vi posso dare qualche nota generale, con una sola corda da 60 metri sarete più che tranquilli.
Dal libro di vetta si prosegue qualche metro verso lo Sciliar, poi per traccia evidente verso la Euringer si scende pochi metri fino al primo ancoraggio di sosta.

Punta Santner, un raro Raponzolo di Roccia albino sulle ultime calate.

Da qui, con una o due doppie si raggiunge una sosta su un terrazzo ghiaioso, sopra l’anello due frecce incise sulla roccia indicano la direzione di calata (direzione Compaccio).Da qui con 7-8 calate (soste nel complesso sempre ben protette da eventuali scariche di sassi)si raggiunge un ghiaione sospeso, dove si fa su la corda e si segue una traccia evidente con ometti che scende per la prima parte a zig zag e poi traversa in direzione della Euringer (destra faccia a valle). Qui si trova l’ancoraggio di calata su clessidra e chiodo oppure anello cementato nuovo due metri sopra. Da qui ci si cala nel ghiaione tra la Santner e la Euringer, e per tracce evidenti si prosegue al prossimo ancoraggio sopra la caratteristica Löwenmaul. Alla base della Löwenmaul, seguire l’evidente traccia  fino al prossimo ancoraggio, da cui ci si cala per pochi metri dentro un’altra gola ghiaiosa (direzione Sciliar). Seguire il piccolo ghiaione fino al suo termine e per traccia evidente sotto parete sulla destra (faccia a valle), superare un ancoraggio per eventuale breve calata e scendere disarrampicando per una decina di metri per poi risalire su traccia evidente di fronte fino ad un ancoraggio su pini mughi. Da qui con altre 3 doppie (presenti chiodi cementati nuovi e vecchi ancoraggi) ci si cala lungo un ripido e stretto canale fino all’ennesimo ghiaione, dove per tracce si raggiunge una eventuale ultima breve calata. Da qui per evidente traccia e breve disarrampicata (I-II grado) sul lato della Euringer si raggiunge il secondo canalone attraversato all’attacco, e si ritrova la traccia di sentiero che riporta allo Schlernbödelehütte.

In cima alla Punta Santner. Spigolo Nord, Von Glanvell

Potete ben capire che si tratta di una discesa molto laboriosa, evitate di trovarvi in cima troppo tardi perché richiede tempo e gli imprevisti possono sempre verificarsi. Solo quando avrete una birra in mano al rifugio potrete tirare un sospiro di sollievo, e godervi la tranquillità del posto, ripensando ad una giornata di alpinismo d’antan in una delle cime più belle delle Dolomiti.