Con la metà di giugno è finalmente iniziata la mia stagione estiva, dopo una bella vacanza sul mare della Toscana con le mie donne. Sono stato due settimane a Chamonix per due stage Monte Bianco, purtroppo non molto fortunati con le condizioni meteo e neve. Il mese di maggio e inizio giugno hanno portato molta neve in alta quota, un bene per i ghiacciai ma un problema per l’inizio della stagione alpinistica estiva. Sul Gran Paradiso, dal lato Vittorio Emanuele, la neve era continua già dietro al rifugio, tanto da obbligare le prime cordate a muoversi con le racchette da neve all’inizio del mese. Nella mia prima settimana siamo riusciti a salire in cima al Gran Paradiso in una giornata di bel tempo nel complesso, molto fredda e ventosa. Purtroppo abbiamo dovuto rinunciare al Monte Bianco per la neve abbondante sulla cresta del Gouter e sul Grand Couloir (l’anno scorso alla stessa epoca era tutto già secco e i primi sassi cominciavano a cadere sulla linea di salita), e ci siamo spostati a Zermatt per salire il Breithorn dal Rifugio Guide del Cervino, seguendo un percorso molto interessante e alpinistico, passando per una paretina di neve ripida, poi sotto un seracco prima del passo di Ventina e infine alla Gobba di Rollin. Da qui abbiamo poi seguito il classico percorso dal Passo del Breithorn, salendo sulla cima del Breithorn Occidentale da est a ovest.

Sul tratto tecnico sotto il passo di Ventina.

Sul tratto tecnico sotto il passo di Ventina.

Nella settimana del 20 giugno è arrivato un caldo africano che ha portato tempo splendido per un pò di giorni, tanto da salire in cima al Gran Paradiso con una maglia leggera e senza guanti. Anche questa volta niente Monte Bianco, complice una perturbazione temporalesca che ci ha impedito di salire al rifugio Tete Rousse nel penultimo giorno del nostro stage. Abbiamo comunque ripiegato su una traversata classica della Vallee Blanche dalla Aiguille du Midi a Punta Helbronner, e un giro sulla via ferrata Curalla a Passy, a mezz’ora di auto da Chamonix. Un itinerario divertente e molto esposto, attrezzato alla francese con cavo morbido e chiodo con “coda di maiale” per passare la corda quando si è legati in cordata.
Per me adesso è tempo di Dolomiti, di arrampicate e qualche ferrata, fino alla fine di luglio, quando tornerò ad Ovest per salire il Cervino, tempo permettendo. La calda e stupenda estate dell’anno scorso rimane un bellissimo ricordo, speriamo in una stagione più normale e con tante giornate di sole.
Alla prossima!