Chamonix ha molto da offrire a tutti gli appassionati di alpinismo, in alta stagione gli itinerari più classici sono molto frequentati. Se si è disposti a fare un pò di strada, sempre intorno all’ora di macchina, ci sono due salite molto consigliabili di media difficoltà, ad est e ad ovest di Chamonix, particolarmente adatti per chi deve prepararsi ad ascensioni in alta quota più lunghe e impegnative, come il Cervino o l’Eiger.

Arete a Marion, Pointes de la Bionnière, Aravis.

L’Arete à Marion è un bellissimo itinerario in cresta, su ottimo calcare, sopra il Col des Aravis. Il panorama sul lato ovest del massiccio del Monte Bianco è spettacolare. Le difficoltà non superano il quarto grado , la salita è ben attrezzata con fix da 10/12 mm,  con 7-8 rinvii, qualche friends piccolo medio e una corda da almeno 40 metri siete più che a posto (qualcuno porta una corda più lunga per collegare più tiri). Le scarpette da arrampicata non sono necessarie, bastano delle buone scarpe da avvicinamento o scarponi da montagna se ci si vuole allenare. Nel complesso si tratta di una giornata piena in montagna, l’avvicinamento alla base delle Pointes de la Bionnière dal Col des Aravis è abbastanza evidente ma molto ripido (1 ora e mezza dal parcheggio). I primi due tiri sono ben chiodati e stupendi su placca appoggiata solcata da profonde rigole. La parte centrale della cresta si presta ad una progressione in conserva lunga (utilizzando ad esempio una micro-traxion), soluzione consigliata per i più esperti o per chi vuole allenarsi in questo tipo di terreno (altrimenti si possono sempre fare tiri di corda sui 30-40 metri). Le ultime due lunghezze sono le più entusiasmanti, e molto fotogeniche come potete vedere dalla foto qui sotto.

Arete a Marion, Pointes de la Bionnière, Aravis.

Arrivati in cima, la discesa fino al colle tra il Dent du Chatelet e la nostra Pointes de la Bionnière è ripida ed esposta nella prima parte, su terreno misto (terra e ghiaione), ben segnalato da ometti fino a raggiungere un ancoraggio per una doppia (15 metri) che in breve porta al colle. Da qui, un ripido ghiaione riporta all’attacco (consiglio di stare sul ghiaione a sinistra faccia a valle, dove portano anche le tracce, per scendere più rapidamente), infine si segue la traccia dell’avvicinamento fino alla macchina.  Nel complesso vanno messe in conto 5-6 ore per completare l’anello.

Il versante Ovest del Massiccio del Monte Bianco dalla Arete à Marion, Pointes de la Bionnière, Aravis.

Se da Chamonix volete andare verso il confine con la Svizzera, la traversata dei Perrons de Vallorcine è un’altra bellissima cavalcata in cresta su ottimo gneiss, molto frequentata anche dalle guide per preparare i clienti in una “settimana Cervino”. Classificata AD, è un itinerario lungo e in parte laborioso. Quasi tutte le cordate compiono la traversata dei Perrons da Est ad Ovest, si può anche fare al contrario ma le difficoltà sono leggermente superiori.
Lasciata la macchina alla Diga di Emossons, l’avvicinamento richiede 1h40/2h fino alla Breche du Van, seguendo traccia evidente segnalata con ometti, un breve tratto di arrampicata dove abbiamo incontrato gli unici 3 spit di tutto l’itinerario, e poi ancora su facile terreno fino alla forcella.

Traversata dei Perrons de Vallorcine.

Dalla Breche du Van inizia l’arrampicata vera e propria. Le difficoltà non superano il IV grado, ma bisogna “pedalare” in conserva se non si vuole perdere tempo. Si toccano molte cime : Van Sud, Pointe de l’Envers des Perrons, il Grand Perron da cui ci si cala con 3 corde doppie; la Pointe Vouilloz per poi scendere con 2 corde doppie fino alla Porte Vouilloz dove inizia il tratto d’arrampicata vero e proprio della Pointe d’Ifala. Come materiale, abbiamo utilizzato una corda da 50 metri, cordini e discensore per le calate in doppia, un paio di cordini e moschettoni, e basta. Si possono portare qualche rinvio e un piccolo set di friends, ma gli spuntoni si prestano benissimo ad assicurare il compagno lungo la progressione. Le tracce di passaggio sono molto evidenti, è un itinerario anche frequentato in tarda primavera viste le ramponate sulla roccia. Scarpe di avvicinamento sono più che sufficienti.
La scalata è molto divertente, la vista sul lago di Emosson da un lato e il massiccio del Monte Bianco dall’altro è fenomenale.

Traversata dei Perrons de Vallorcine.

Una volta raggiunta la Pointe d’Ifala, la vetta è ormai vicina, ma la giornata non è finita. E’ necessaria ancora un pò d’attenzione nel tratto fino alla Breche des Perrons, poiché si procede su una traccia molto esposta, con dei brevi tratti di arrampicata delicati (attenzione in caso di roccia o terra bagnata!). Dalla Breche si segue una traccia evidente che passa per i laghi d’Ifala e prosegue verso il fondo valle in un ambiente selvaggio e molto bello, fino a raggiunge il sentiero vero e proprio che riporta alla diga di Emossons e alla macchina.
Nel complesso bisogna calcolare 7-8 ore in totale (1h40/2h di avvicinamento, 4-6 ore per la cresta e 1h30 per la discesa), un buon test quindi per giornate impegnative e lunghe in alta montagna.

Traversata dei Perrons de Vallorcine.

L’Arete à Marion e la traversata dei Perrons de Vallorcine sono due itinerari consigliabili da luglio fino all’inizio dell’autunno, da affrontare attrezzati con almeno un paio di ramponi (picozza eventuale) all’inizio della stagione estiva. Nella galleria qui sotto trovate anche delle indicazioni sugli ancoraggi di calata della traversata dei Perrons de Vallorcine.