Tra la fine di luglio e i primi di agosto sono stato in Val d’Aosta e Chamonix per la mia ultima settimana di trasferta estiva.
Il bel tempo è sempre una buona speranza quando si tratta di andare in alta quota, e ci incamminiamo verso il Rifugio Chabod sotto un vento forte e temporali un pò intorno alle valli. La sveglia all’alba per salire la normale del Gran Paradiso è tutta uno show di lampi e tuoni verso Aosta, ciò nonostante decidiamo di provarci e uscire dalla porta…ma al secondo botto sempre più vicino decidiamo di rientrare di corsa e bagnati fradici al rifugio.
Non è certo giornata ideale per muoversi tra ghiacciai che cominciano a sentire il caldo dei giorni prima, e poi i giorni seguenti sembra che ritorni il bel tempo. Avere un programma flessibile che preveda di fermarsi due notti in rifugio ti concede un secondo tentativo per salire la cima e garantirti un ottimo acclimatamento in vista dell’obiettivo del Monte Bianco. Il prezzo da pagare è una lunga discesa a valle dopo 1400 metri di dislivello positivi. Poco importa, il nostro gruppo è affiatato e in forma, e con una sveglia “bestiale” fissata alle 1.45 decidiamo di battere la concorrenza, salire alla luce delle frontali per la maggior parte del ghiacciaio di Laveciau e poter calcare la cima prima di tutti gli altri, per garantirci un rientro in valle nel primo pomeriggio, prima di spostarci a Chamonix. E così è stato: giornata splendida, salita tranquilla su neve finalmente dura e sicura (alla fine troveremo 15 cm di neve nuova sul percorso), i primi in cima con la calca incontrata dopo il passaggio chiave prima della Madonnina.
Una notte a Chamonix permette di ricaricare le batterie al massimo, godere di un pomeriggio e serata in uno dei paesi più belli di tutte le Alpi, e prepararsi per il grande progetto, il Monte Bianco. Il meteo previsto è da sogno, tempo ancora splendido e temperature anche troppo alte, che rendono l’incognita del Gran Couloir del Gouter non molto simpatica: solo la nuova neve caduta ci da buone speranze, perché alla fine migliorerà di molto l’attraversamento del canale e la condizione della salita fino al Rifugio Gouter rispetto a due settimane prima, quando le pietre cominciavano a fischiare copiose e una grossa rigola con acqua corrente sul traverso garantiva l’effetto “guado di torrente” con tutte le problematiche del caso.
Tornando alla nostra salita, tutto si è svolto come “da manuale”: sveglia alle 1:15, pronti con le frontali accese alle 2:10, in cima al Bianco alle 8:30 insieme a Mark e Gavin in una giornata splendida e con una traccia di salita perfetta. Il tempo per qualche foto ed è ora di rientrare verso il rifugio Tete-Rousse, il percorso è ancora lungo fino al Gouter, e la discesa per la cresta ripida e rocciosa è sempre faticosa e super affollata. Alle 13:30 faccio i complimenti ai miei compagni di cordata perché siamo già al Tete-Rousse con una buona birra davanti, è ora di rilassarsi e godersi il meritato riposo.
Questo in sintesi il mio quarto Monte Bianco, sempre emozionante, ma che costa anche per noi guide molta fatica (1700 metri di salita e discesa in giornata son duri per tutti). Spesso l’attenzione deve essere alta, non tanto per i pericoli oggettivi del percorso, quanto per l’affollamento nei punti critici (cresta del Gouter e nelle gobbe di cammello dei Bosses), dove moltissimi inesperti per non dire pericolosi possono mettere a repentaglio la propria sicurezza.
Di seguito qualche foto del Gran Paradiso e del Monte Bianco.
- Un vento fortissimo in alto sul Gran Paradiso.
- Sul Ghiacciaio di Laveciau, il Bianco sullo sfondo a sx.
- La bolgia insegue sul pendio finale. Sullo sfondo il Monviso.
- Mark e gli altri in sul tratto chiave prima della cima.
- Dan, Paul, Keith e Mark con un ospite speciale in cima al Gran Paradiso.
- Al Nid d’Aigle, termine del trenino per la salita ai rifugi.
- Il passatempo pomeridiano: guardare le altre cordate nell’attraversamento del Grand Couloir.
- Momenti di relax prima di cena.
- Il tramonto dal Tete-Rousse.
- Il tramonto sull’Aiguille de Bionassay.
- La cima del Bianco alle prime luci dal Dome.
- La magia dell’alba…
- Sulla cresta finale prima della cima.
- Mark e Gavin in cima al Bianco.
- Il Gran Couloir, anche questa volta è andata!