
La bellissima Ködnitztal con il Grossglockner che svetta sullo sfondo.
La nevicata dello scorso weekend ci aveva decisamente sconfortati…Le temperature le davano comunque in forte rialzo e in sei giorni la Stüdlgrat poteva pulirsi per bene. La webcam della Luckner Haus con lo sguardo sempre diretto alla parete sud del Grossglockner sarà stato il sito che ho più visitato tutta la settimana passata…un ottimo aiuto per noi alpinisti del nuovo millennio :) E ogni giorno la neve che imbiancava pesantemente la valle fino a 1900 metri se ne andava rapida. Sabato, al nostro arrivo alla Stüdlhutte (rifugio come sempre ottimo e accogliente, cena e colazione degna di un hotel) i 40 centimetri abbondanti di neve sono spariti, solo qualche chiazza di neve, e il nostro obiettivo per il giorno dopo, la bellissima Studlgrat, è pulita e pronta!

Lo Stüdlhutte, a 2800 metri, sotto il Grossglockner.

Il percorso della Studlgrat.
Come avevo già scritto in una precedente uscita (sono già passati due anni da quel giro sulla Studlgrat con Dan e Janine), dire che è bella non le rende giustizia. La roccia, un gneiss perfetto da scalare, l’attrezzatura ottima sia nei punti di sosta che nei passaggi intermedi più difficili (molti golfari per le soste e nei passi difficili, fittoni, 2 tratti di cavo metallico), lo scenario splendido in cui si scala rendono la Stüdlgrat una delle salite top da fare nelle Alpi, per noi veneti molto vicino a casa (a tal riguardo, tra le moltissime cordate presenti nella via normale e qualcuna in meno lungo la Stüdlgrat, nessuno parlava italiano). Non si tratta di una salita molto impegnativa (la valutazione complessiva è AD, con qualche passo di III grado e qualcosa di più azzerabile), ma la lunghezza e il terreno di alta montagna richiedono esperienza nella progressione che può presentare diversi tratti ghiacciati. Si sale spesso nel versante in ombra, dove la neve è quasi sempre presente: un’ottima traccia di salita aiuta e può ridurre le difficoltà, ma in caso di cambiamento repentino del tempo tutto si scombina e il gioco può diventare ben più difficile. Anche la discesa lungo la via normale, seppur ben più facile ed equipaggiata con lunghi fittoni ogni 20 metri non va sottovalutata.
I complimenti vanno a Giovanni che si è goduto la salita dopo tanti anni a digiuno di arrampicata..un bel regalo e una gran conclusione (inaspettata per lui..il tuo obiettivo era qualcosa di nettamente più facile vero?) di stagione sulla cima più alta dell’Austria.
Qualche nota utile.
Per entrare nel Parco degli Alti Tauri, da Kals am Grossglockner si seguono le indicazioni per la Kalser Glocknerstraße (a pagamento, 9 euro), la si percorre fino alla Luckner Haus, 1900 metri, dove termina la strada e si parcheggia. In poco più di due ore (a passo normale) si raggiunge lo Stüdlhutte, aperto fino a metà ottobre, tempo permettendo. Il locale invernale è comunque ben equipaggiato. Una gioia per tutti coloro che amano dormire un pò di più, visto che le colazioni non vengono servite prima delle 5.30! Ancora, per chi vuole sentirsi un perfetto turista e godere la discesa in valle solo con i bastoncini, per 4 euro ti portano giù lo zaino alla Lucknerhutte! Provare per credere :)
L’alternativa per la notte è il Luckner Hutte, a un’ora di cammino dallo Stüdlhutte.
Per la salita della Stüdlgrat i tempi stanno intorno le 4/4.30h fino alle 6h massimo dal rifugio, non sottovalutate la discesa che può essere trafficata e necessita comunque di attenzione (altre 3-4 ore per rientrare allo Studlhutte). Per la linea di salita, c’è una relazione in rete redatta da Bergsteigen.at in PDF, in tedesco; consiglio l’attacco diretto (si attacca proprio alle prime rocce della cresta, appena alla sinistra di una evidente targa di un caduto) perché molto bello. Un bel traversino esposto, una placchetta sul III grado appigliata e qualche passaggio aereo prima di ricollegarsi con la variante più facile. La salita si divide in due parti, una più facile fino al “Frühstücksplatz” (fin qui è consigliato stare dentro le 3 ore), poi la più tecnica e difficile fino alla vetta.
Quanto all’attrezzatura, normale dotazione da ghiacciaio, 4 rinvii e 2-3 friend piccoli medi per ogni evenienza. Una corda singola da 50 metri è più che sufficiente.
Una alternativa alla Stüdlgrat è la cresta nord-ovest, più impegnativa e poco attrezzata, che arriva fino al IV grado; la partenza è sempre dal ghiacciaio Teischnitzkee.
Link al bellissimo e completo flyer dello Studlhutte, sfortunatamente solo in tedesco, dove potete avere molte informazioni sulle opportunità di salita estive ed invernali intorno al rifugio.

Il poster informativo sulla Studlgrat dentro il rifugio.

Giovanni, alle prime luci, sull'attacco diretto della Studlgrat.

Alpinisti nel tratto difficile della Studlhgrat e il ghiacciaio Teischnitzkees sullo sfondo.

Sulla placca chiave.

La traversata ferrata, a poco più più 100 metri dalla vetta.

In cima al Grossglockner, 3798m.

In discesa verso la Glocknersharte, separa il Klein- dal Grossglockner.

Giovanni.

Sulla cresta aerea del Kleinglockner prima delle ripide placche della discesa.

Il Grossglockner visto dal rifugio Erzherzog-Johann-Hütte (3451 m)
Se volete vedere le foto di Giovanni, qui il link.