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Penso che pochi viaggi siano garanzia di emozioni ed esperienze uniche, certamente Selvaggio Blu è uno di questi. E’ garanzia di qualità e anche di successo, perché? Vogliamo essere sinceri? Trovatemi un altro trekking in cui la meteo è quasi sempre perfetta, ed ogni giorno si cammina, si arrampica, si fa il bagno e si dorme sotto le stelle in posti pazzeschi.
In due settimane ad Ottobre ho preso solo mezza giornata di tempo brutto, per il resto è sempre stato stupendo, a volte un pò troppo caldo (se io bevo 2 litri di acqua al giorno, vuol dire che si suda davvero!). Quello che mi porto dentro da questi Selvaggio Blu è la felicità di chi ho accompagnato, soprattuto delle persone che a 60 anni suonati, mai una notte in sacco a pelo all’aperto, mai una arrampicata in vita loro, hanno apprezzato e goduto ogni istante di Selvaggio Blu, nonostante le scomodità c’era sempre il sorriso nei loro volti. E poi gli sguardi concentrati, quelli misti a paura, dove serve anche un mio sorriso oltre ad una parola di incoraggiamento per andare avanti.

Selvaggio Blu, quinta tappa. Il tratto chiave di Selvaggio Blu originale.

Qui sotto troverete molte immagini che vi accompagneranno nella nostra avventura, ma Selvaggio Blu è una esperienza che merita di essere vissuta in prima persona, ricordatelo.
Ho inserito anche delle foto di una mattinata alla Pedra Longa, in compagnia di Marta, dove abbiamo salito “Marinaio di Foresta”, una via bellissima se si ha qualche ora libera a disposizione. Se posso aggiungere qualche commento in più rispetto a quanto scritto su PlanetMountain, la roccia nel primo tiro non è a mio avviso solidissima, quindi consiglierei di muoversi con attenzione anche perché la chiodatura qui e lungo tutti i tiri è abbastanza ariosa per queste difficoltà (occhio a chi ha il 6a come grado limite..).

Lungo il traverso a metà via di “Marinaio di Foresta”, Pedra Longa.

La qualità della roccia poi migliora e già dal terzo tiro è bella, super negli ultimi due. Un ultimo appunto, non capisco perché la gente usi la magnesite qui, anche se c’è il sole a picco la roccia è così lavorata e aggressiva che rimani attaccato anche se non vuoi.
Non lasciatevela scappare se siete di passaggio a Santa Maria, potrebbe essere anche una opzione nell’ultimo giorno di Selvaggio Blu prima di prendere l’aereo a Cagliari.