Nella mia esperienza di alpinista e guida alpina ancora non mi era capitata l’occasione di arrampicare con una donna incinta. Norie come me ha fatto della sua passione una professione, è guida di arrampicata a Boulder, Colorado, dove vive con suo marito anche lui guida. Ha girato diversi dottori prima di trovare quello che conferma ciò che vuoi sentirti dire – sì certo, stando attenta puoi arrampicare! – e arrivata in Dolomiti per una vacanza di relax mista arrampicata mi ha contattato per fare un paio di salite insieme. Solo quando l’ho incontrata ho visto la pancia. Era veramente incinta, precisamente oltre il quinto mese di gravidanza. Sticazzi che forte!

Norie pronta ad attaccare il tratto chiave della Dibona alla Torre Grande del Falzarego.

Qualche giorno prima Norie aveva salito la Finlandia in 5 Torri (!!!) e ne aveva avuto abbastanza di soste appese (non so se più lei o il suo bimbo), quindi per la prima salita siamo andati sulla Dibona alla Torre Grande del Falzarego, dove i punti di fermata sono sempre su comodi terrazzini. Questa volta, dico “purtroppo”, lungo gli ultimi 3 tiri finali ho trovato delle novità. Dopo l’esposto traverso a sinistra su roccia gialla, in una nicchia dove c’era un solo spit da 8mm qualcuno ci ha sparato dentro due fittoni da 12mm, idem sulla sosta prima del camino chiave, dove un enorme masso incastrato faceva benissimo il suo lavoro. Lungo l’impegnativo camino , dove c’erano due chiodi malmessi e buoni solo per la testa(per fortuna sono ancora li, per ricordarci quello che c’era prima), ci sono adesso 2 fittoni che faranno comodo a qualcuno…per chiudere il lavoretto due bei fittoni di sosta prima della breve placca difficile dopo il camino. Il tempo che passa? Sicurezza prima di tutto, anzi sicurezza sempre? Per fortuna l’ingaggio nel camino non è poi tanto cambiato, cerchiamo di vedere il lato positivo della bonifica.

Norie alla Cengia dei Camosci. Micheluzzi, Piz Ciavazes.

Ad ogni modo, siamo saliti così veloci e lisci, Norie si è così goduta la veloce mattinata che abbiamo deciso insieme di salire la Micheluzzi al Piz Ciavazes nel prossimo appuntamento. Cosa posso dire ancora su questa salita mitica, l’ho ripetuta già molte volte e non mi stanca mai. L’arrampicata è tecnica, c’è quel traverso che pare non finire mai e ti impegna bene se non vuoi tirare qualche chiodo o cordone. Norie è salita pulita, con calma e pazienza è riuscita a seguire  quella sequenza di buchetti e listine, a volte insù, e in diversi tratti anche arrampicando un pò in discesa. E’ rimasta entusiasta tanto quanto me!

In pieno traverso. Micheluzzi, Piz Ciavazes.

Adesso ho la prova che si può arrampicare anche se incinta, procuratevi l’imbragatura giusta ( MadRock ne fa una perfetta, un pò come le vecchie imbragature da ferrata), e non perdete l’occasione di seguire la vostra grande passione!