Dave e Jane dall’East Coast (Stati Uniti) mi hanno contattato a inizio anno per programmare 5 giorni in Dolomiti. Mi avevano chiesto un bel trekking da rifugio a rifugio, distante dai percorsi più gettonati, con tappe piuttosto lunghe dove ci fossero delle vie ferrate. Ci siamo scambiati un sacco di email nell’arco di un mese per valutare tutte le varie opzioni anche in base alle loro e alle mie esigenze, e penso ne sia saltata una bella avventura. Ci siamo incontrati la mattina del primo giorno al Lago Antorno, e lasciata la macchina ci siamo incamminati verso il Rifugio Auronzo. Una giornata splendida, fredda e ventosa, con poca gente intorno, dove abbiamo salito la ferrata del Monte Paterno, un classico per muovere i primi passi.
Abbiamo poi proseguito lungo il sentiero delle forcelle, pranzo obbligato al Rifugio Pian di Cengia e infine abbiamo raggiunto il Rifugio Comici per passare la notte. Camera privata, lenzuola pulite..un vero lusso per essere a oltre 2000 metri. Il secondo giorno è stata la tappa più lunga: di buon’ora ci siamo incamminati verso la Busa di Dentro per raggiungere l’attacco della famosa Strada degli Alpini, uno dei percorsi più entusiasmanti di tutte le Dolomiti. Questo sentiero attrezzato segue una cengia molto esposta (la Cengia della Salvezza) scoperta e adattata dagli Alpini durante la Prima Guerra Mondiale per gli spostamenti tra la Forcella Giralba e Forcella Undici. Raggiunta Forcella Undici abbiamo proseguito per il tratto più impegnativo della via ferrata fino al Passo della Sentinella, poi siamo scesi per il ripido ghiaione e sentiero in Val Fiscalina per un meritato pranzo al Rifugio Fondovalle. Il secondo giorno non è finito qui, con la pancia piena siamo risaliti per la Val Sassovecchio fino al Rifugio Locatelli dove finalmente abbiamo concluso la nostra tappa. Le luci del tramonto hanno infuocato le pareti nord delle Tre Cime di Lavaredo, proprio come nelle foto da cartolina!
Il terzo giorno subito dopo colazione siamo saliti velocemente senza zaino in spalla sulla Torre Toblin lungo il percorso delle scalette, una via ferrata breve ma molto esposta e ripida che è appunto costituita da scale (oggi di ferro) fino a pochi metri dalla cima, dove ai tempi della Prima Guerra Mondiale gli Austriaci avevano piazzato un mortaio per tenere sotto controllo il Sasso di Sesto e le linee di difesa italiane. Rientrati al Rifugio Locatelli e presi gli zaini, siamo ripartiti alla volta della forcella Lavaredo, e per la mezz’ora seguente fino al Rifugio Auronzo siamo stati soffocati dalla massa di turisti che ogni giorno vengono qui come in pellegrinaggio per vedere le Tre Cime di Lavaredo. Il caos è durato poco fortunatamente, perché appena abbiamo messo piede sul sentiero Bonacossa verso i Cadini di Misurina, non c’era più nessuno sul sentiero. Il Sentiero Bonacossa è un percorso molto bello, con brevi tratti attrezzati ma sempre grande esposizione. Abbiamo raggiunto il Rifugio Fonda Savio per pranzo (pressknodel sono il numero uno!) prima di scendere al Lago Antorno per montare in macchina per un breve transfer fino al Passo Tre Croci. La passeggiata pomeridiana prevista è lungo il facile sentiero fino al Rifugio Vandelli dove abbiamo passato la notte. Il quarto giorno è stato forse il più entusiasmante, per raggiungere il Rifugio San Marco abbiamo percorso la Cengia del Banco, un esposto balcone sul Cadore dove è necessario avere passo sicuro e assenza di vertigini.
Il cavo metallico è presente dove assolutamente necessario, in particolare nella seconda parte (sentiero attrezzato Berti) dove si sale una ripida parete alla base della Croda Marcora per raggiungere il Bivacco Slataper. Per tutta la giornata, fino a pochi metri dal rifugio San Marco, la nostra meta di oggi, non abbiamo incontrato altre persone, solo uno stambecco che fa da guardia al Bivacco e un gregge di pecore poco più sotto. L’ultimo giorno avevamo in programma la salita al Sorapiss prima di scendere a San Vito di Cadore, ma abbiamo dirottato ad una giornata al parco giochi delle Cinque Torri visto il tempo incerto.
Questo giro da me inventato è uno delle infinite combinazioni possibili, in Dolomiti ce n’è per tutti i gusti e capacità. Gli itinerari più famosi oramai sono tanto (pure troppo) trafficati, e se non volete stare in colonna per tutto il giorno…andate di fantasia, altrimenti date carta bianca ad una guida alpina :) Buone vacanze!
- Croda del Passaporto.
- Via ferrata del Monte Paterno.
- Le Tre Cime di Lavaredo dal Monte Paterno.
- Il sentiero della Pace. Monte Paterno.
- Sentiero della Pace.
- Sentiero della Pace.
- Il rifugio Comici.
- La Croda dei Toni / Cima Dodici.
- La classica foto sulla Cengia Salvezza. Strada degli Alpini.
- Il nevaio sulla Bus di Fuori. Strada degli Alpini.
- Il nevaio sulla Bus di Fuori. Strada degli Alpini.
- Dalla Strada degli Alpini si può ben individuare la traccia di salita alla Cima Una.
- Forcella Undici, Strada degli Alpini.
- Via ferrata al Passo della Sentinella.
- Il Passo della Sentinella.
- Il Passo della Sentinella.
- Le Tre Cime di Lavaredo al tramonto.
- Torre di Toblin, Sentiero delle Scalette.
- Torre di Toblin, Sentiero delle Scalette.
- Torre di Toblin, Sentiero delle Scalette.
- Torre di Toblin.
- Torre di Toblin.
- Verso il Rifugio Locatelli.
- Il Sentiero Bonacossa, Cadini di Misurina.
- Il Sentiero Bonacossa, Cadini di Misurina.
- Il Sentiero Bonacossa, Cadini di Misurina.
- Il Sentiero Bonacossa, Cadini di Misurina.
- Il Sentiero Bonacossa, Cadini di Misurina.
- Il Rifugio Fonda Savio.
- Lungo il sentiero per il Rifugio Vandelli.
- Al rifugio Vandelli.
- Il Dito di Dio si riflette sul Lago del Sorapiss
- Quel che resta del Ghiacciaio del Sorapiss.
- Cengia del Banco, Croda Marcora.
- Cengia del Banco, Croda Marcora.
- Cengia del Banco, Croda Marcora.
- Cengia del Banco, Croda Marcora.
- Cengia del Banco, Croda Marcora.
- Sul sentiero attrezzato Berti. Croda Marcora.
- Sul sentiero attrezzato Berti. Croda Marcora.
- Sul sentiero attrezzato Berti. Croda Marcora.
- Sul sentiero attrezzato Berti. Croda Marcora.
- Sul sentiero attrezzato Berti. Croda Marcora.
- La cengia d’uscita del sentiero attrezzato Berti.
- Il Bivacco Slataper.
- In discesa verso il Rifugio San Marco.