La scala Jordan. Cresta del Leone, Cervino.

La scala Jordan. Cresta del Leone, Cervino.

A metà luglio le montagne bollivano a tutte le quote da una decina di giorni, e il giorno del mio compleanno l’ho passato in macchina, direzione Chamonix. In programma fino alla fine di luglio c’erano ben tre Monti Bianchi e altre salite, la meteo era splendida, senza nuvole né temporali all’orizzonte. Tutto questo ben di Dio non ha assolutamente giovato ai ghiacciai, che nel giro di poche settimane hanno cominciato a soffrire talmente tanto da rendere la salita al Monte Bianco fuori dai giochi. Chi più chi meno, abbiamo dovuto rivedere i nostri programmi, qualche cliente è stato meno fortunato, altri hanno giovato di questa situazione realizzando inaspettati sogni nel cassetto. E’ questo il caso di Arno, venuto dal Colorado per salire il Monte Bianco, con cui ho avuto l’occasione di salire per la prima volta sul Cervino, dalla Cresta del Leone e giù per la normale svizzera, la cresta della Hornli. Con il nuovo carissimo rifugio Hornli, la Capanna Carrell quest’anno era a dir poco caotica e intasata, e ci siamo attrezzati per bivaccare da qualche parte intorno al Pic Tyndall per evitare l’imbottigliamento alla corda della Sveglia il mattino seguente. Alla fine non abbiamo bivaccato da nessuna parte, perché raggiunta la Carrell verso l’ora di pranzo con tempo molto bello abbiamo proseguito per la cima, raggiunta dopo quattro ore nel pomeriggio. Il tempo di qualche foto e siamo scesi lungo la ripida calotta sommitale totalmente secca, poi le corde fisse e al tramonto abbiamo raggiunto la Capanna Solvay per la notte e il meritato riposo. Il giorno seguente abbiamo aspettato il passaggio delle cordate in salita dal rifugio Hornli per riprendere tranquillamente la discesa fino a Schwarzsee e agli impianti di risalita che ci hanno riportato a Cervinia all’ora di pranzo.

In cima alla Zumstein, la Margherita sullo Sfondo.

In cima alla Zumstein, la Margherita sullo Sfondo.

Il secondo Monte Bianco è stato dirottato in zona Gressoney, facendo base alla Capanna Gnifetti, un bellissimo rifugio che a oltre 3500 metri offre ogni genere di comfort. In due giorni abbiamo salito la Punta Zumstein insieme alla Capanna Margherita, e la Piramide Vincent il secondo giorno.

La salita al Cervino nel suo 150esimo anniversario è stata comunque il mio highlight della spedizione di Luglio nelle Alpi Orientali, insieme ad una bellissimo e ventoso Dente del Gigante in condizioni difficili (verglass sulle placche Burgener e corde fisse ghiacciate), un paio di giri sulla classica Cresta dei Cosmiques, una traversata della Vallee Blanche, una traversata del Aiguille d’Entreves.