Di scalate in Dolomiti ce ne sono ormai per tutti i gusti ed età. Arrampicate classiche facili, corte e ben protette, itinerari di vecchio stampo con gradi antichi, fino alle vie plaisir, addomesticate con spit e totalmente attrezzate, con avvicinamenti e rientri molto comodi.
Nella prima categoria rientrano più o meno tutte le classiche salite intorno al IV grado in zona Passo Falzarego. In agosto con Marco abbiamo finalmente affrontato la sua prima parete e via seria, lungo lo spigolo sud della Torre Piccola del Falzarego. Super classica, roccia molto bella e solida, e una buona lunghezza per i suoi 11 anni! Questa via, insieme alla vicina Diretta e quella degli Scoiattoli sono adatte a principianti che si avvicinano alle vie lunghe dolomitiche, le soste sono cementate, e la discesa presenta piccole difficoltà da affrontare in arrampicata insieme ad una corda doppia.
Altra storia per suo fratello Simone, perché stavolta abbiamo voluto fare sul serio sulla Torre Venezia. Dieci anni fa avevo ripetuto per la prima volta la Andrich, una via stupenda, sempre ripida lungo fessure, piccoli strapiombi e un diedro finale super. Qui non bisogna farsi ingannare dai gradi che si leggono sulle varie relazioni, perché i V e V+, soprattutto sul primo tiro e dopo la cengia mediana hanno tanto il sapore dei 6a che facciamo in falesia come riscaldamento.
Il vecchio Carlo è ormai alla soglia degli 80 anni, ma la voglia di arrampicare è sempre quella di un ragazzino! Non c’è più la testa per azzardare lunghe classiche, e insieme abbiamo scelto una via tranquilla senza stress, ideata da Mauro Bernardi e pubblicata su una delle sue guide. Il Cobra, a meno di un minuto dalla forcella del Sassolungo (e dall’arrivo della cabinovia) è una via plaisir, addomesticata con spit lungo i tiri (attenzione perché necessita una buona padronanza del grado perché i chiodi non sono molto vicini), anelli cementati alle soste e una scappatoia a metà su tratto ferrato. La roccia è ormai solida grazie alle numerose ripetizioni e alle frequenti opere di pulizia da parte di Bernardi insieme al gestore del rifugio Demetz. L’arrampicata risulta piacevole e divertente, la discesa in doppia è veloce ed emozionante, e data la sua brevità è possibile affrontarla anche in giornate con tempo instabile. Un piccolo consiglio: non attaccate troppo presto, nei primi tiri all’ombra la roccia è fredda.
- La Torre Venezia.
- Sulla cengia iniziale, il tratto esposto prima dell’attacco vero e proprio. Andrich, Torre Venezia.
- Roccia ottima e sempre ripida. Andrich, Torre Venezia.
- Cengia mediana. Andrich, Torre Venezia.
- Sul tiro difficile sopra la cengia mediana. Andrich, Torre Venezia.
- Il bellissimo diedro finale della Andrich. Torre Venezia.
- All’uscita del diedro finale della Andrich. Torre Venezia.
- In cima alla Torre Venezia.
- In cima alla Torre Venezia.
- Arrampicare sullo spigolo Sud dellaTorre Piccola del Falzarego.
- Marco in sosta sullo Spigolo Sud, Torre Falzarego.
- In cima alla PIccola di Falzarego.
- Prima corda doppia di Marco sulla Torre del Falzarego.
- Il primo tiro del Cobra, Sassolungo.
- Carlo sulla seconda sosta del Cobra. Sassolungo.
- Guglia Cristina, Sassolungo.
- Guglia Cristina, Sassolungo.
- In cima alla Guglia Cristina, il Rifugio Demetz in basso.