Dopo un settembre quasi estivo, anche ottobre sta regalando giornate molto belle con temperature gradevoli in montagna. Approfittando della chiusura dello Stüdlhütte posticipata a questo weekend, giovedì sera mi son trovato con Ricarda e Hansi a Kals am Grossglockner per salire al rifugio e arrampicare la classica Studlgrat il giorno dopo. E’ sempre meglio evitare il weekend sul Grossglockner, l’affollamento del rifugio e nella montagna potrebbe essere notevole, anche verso la fine stagione, quando il passaparola dice che le condizioni sul ghiacciaio e in alta quota sono ottime.
Le previsioni a un giorno solitamente ci azzeccano, non ci aspettavamo una giornata super, ma il sole, temperature buone e l’assenza di vento previsti ci facevano sperare in una chiusura di stagione piacevole e divertente. Così alle 6 ci incamminiamo su per il ripido sentiero che porta al ghiacciaio Teischnitzkees, e al posto di un cielo stellato ci troviamo avvolti in una nebbia fitta e fredda in stile Galles; preferiamo evitare il ghiacciaio (la traccia non è molto chiara all’inizio) stando sulle roccette della Luisengrat (qualche traccia e ometto aiutano nel percorso). Arrivati alla base delle rocce della Studlgrat ci leghiamo, e cominciamo ad salire con attenzione, perché sul versante ovest le rocce sono coperte da un leggero strato ghiacciato e molti sastrugi appiccicati sulle pareti. Il sole, quello previsto da tutti i siti internet, lo troviamo fortunatamente ben oltre la Frühstückplatz, quando si deve affrontare il tratto più impegnativo della cresta. La roccia è asciutta, vediamo la croce di vetta già raggiunta da qualche cordata lungo la Normale. Al nostro turno in cima siamo da soli, di nuovo avvolti dalla nebbia e da un vento freddo e umido che ti entra nelle ossa. Il tempo di un drink, qualche foto e una barretta ci mettiamo i ramponi e scendiamo lungo la Normale molto velocemente, non c’è nessuno intorno a fare i classici tappi.
Le condizioni sul ghiacciaio al momento sono perfette, la crepaccia sotto la ferratina che porta all’ Erzherzog-Johann Hütte è chiusa e la neve è abbondante per essere a fine stagione. Scendiamo direttamente per il Mürztalersteig per goderci la meritata birra alla Lucknerhütte, quella che ti da la spinta finale fino a valle.
Devo essere sincero? Il tempo non è stato dei migliori, ma la nebbia, la neve ghiacciata, il vento hanno reso la salita molto avventurosa, in un contesto “drammatico” volendolo definire all’inglese. Andate a farci un giro a breve, se ne avete l’occasione. I larici nella Ködnitztal sono belli dorati, di gente in giro ce n’è poca e il locale invernale della Stüdlhütte è comunque ben attrezzato. Salire in cima alla vetta più alta dell’Austria in autunno è un’ esperienza imperdibile.
- Ködnitztal, lungo la carrozzabile che porta alla Lucknerhutte.
- La Stüdlhütte.
- L’attacco della Stüdlgrat.
- Arrampicata facile ma delicata nella prima parte.
- Dalla Frühstückplatz.
- Inizio del tratto impegnativo.
- Dopo il diedro del gendarme, sempre delicato.
- La crestina prima del tratto ferrato.
- Sopra le nuvole, a 3650 metri.
- Uno sguardo verso il basso
- Arrampicare sulla Stüdlgrat.
- Sopra le nuvole, a 3650 metri.
- Sopra le nuvole, a 3650 metri.
- Sulla placca liscia, ben attrezzata con golfari.
- Ultimo tratto di arrampicata.
- In cima al Grossglockner.