L’ultima settimana di agosto mi son spostato ad Ovest con l’obiettivo di acclimatarsi in zona Courmayeur per poi salire il Cervino lungo la Cresta del Leone. Come ben sappiamo, è stata una estate difficile nelle Alpi, a maggior ragione in alta quota dove la neve è scesa abbondantemente ed ha mantenuto condizioni invernali su molte vette olte i 4000 metri.
Abbiamo passato i primi due giorni sul versante italiano del Monte Bianco, dove siamo riusciti a salire con una meteo difficile (siamo passati dal cielo sereno a vento forte e nebbia quasi totale) in cima alla Punta Sella (4009m) del Dente del Gigante, comunque in ottime condizioni. Le telefonate ad amici e rifugi vari in zona Cervino non sono state incoraggianti e positive, così abbiamo dovuto optare ad un piano B. Ma, secondo voi, è possibile chiamare “piano B” la salita alla Biancograt in Bernina, la famosa “Scala del Cielo”, combinata con la traversata del Piz Palù? Il viaggio in macchina verso l’Engadina è stato molto lungo, sotto una pioggia battente che non dava tregua, ma alla fine siamo stati ripagati da 3 giornate perfette in alta montagna. Sulla Biancograt le condizioni erano invernali, ma il tratto tra il Pizzo Bianco e il Piz Bernina lo abbiamo trovato molto facile grazie proprio alla neve abbondante che ci ha fatto toccare roccia solo per brevi tratti.
La traversata del Piz Palù, tecnicamente facile, è molto elegante e permette di chiudere un anello alpinistico esteticamente perfetto. I complimenti vanno a Nathalie, che ha saputo guardare oltre la montagna icona di Zermatt (e delle Alpi tutte) e ha scalato con entusiasmo queste due montagne, Bernina e Piz Palù, grandi classici dell’alpinismo in alta montagna.