
Risalendo verso il Col du Passon.
Ce l’abbiamo messa tutta per continuare la nostra strada verso Zermatt…ci è mancata la fortuna, che significa tempo buono e neve sicura. Eravamo in cerca di una bella avventura, e devo ammettere che è cominciata già dal primo giorno. Venerdì mattina arriviamo ad Argentière belli carichi e scopriamo che l’ultimo tronco della funivia per il Grands-Montets è chiusa per vento forte. Ci portiamo su con la prima cabina a Lognan e poi la seggiovia Herse fino a 2500 metri, e cominciamo a pellare per 400 metri in più del programmato. La discesa nel ghiacciaio di Argentière è bella ma la neve molto pesante. Risaliamo verso il Col du Passon lungo pendii un pò pesanti in solitudine (bellissimo) e imboccato il couloir du Passon saliamo su buona traccia sci in spalla fino al colle. Il panorama è splendido, il vento terribile e non perdiamo tempo in chiacchiere. L’attraversata del Ghiacciaio di Tour prosegue spedita in un ambiente alpino di prima qualità. La nord dell’ Aguille de Chardonnet, i seracchi e i crepacci rendono lo scenario molto selvaggio e affascinante. Saliamo al Col Superior du Tour e nel pomeriggio siamo alla Cabane de Trient. Scopriremo che un’altra ventina di sci alpinisti hanno sfidato il vento lungo il Col du Chardonnet, e domani scenderanno tutti per la Val d’Arpette, viste le condizioni in giro piuttosto pericolose.
La montagna ci regala un’alba magnifica nel giorno seguente, le condizioni giù per il ghiacciaio del Trient sono molto buone e velocemente risaliamo il Col des Escandies (2 corde fisse non necessarie possono aiutare nella progressione). La discesa per la ampia Val d’Arpette è spettacolare e con buona neve nella prima parte, poi pesante fino a diventare quase una sciata su sabbie mobili verso Champex.
Per raggiungere Verbier riusciamo anche a guadagnare del tempo prezioso per la nostra traversata alla Cabane de Prafleuri, stringendoci in un taxi con altri sci alpinisti e le loro guide. Ma arrivati a La Chable veniamo accolti da una brutta notizia: gli impianti sono chiusi per il vento forte.
Che fare? Prendere il treno fino ad Arolla e salire l’indomani alla Dix? Oppure provare a raggiungere la Prafleuri per cena? Per cominciare mettiamo le pelli, e saliamo le piste di Verbier in un caldo notevole, il vento è sempre più forte e fermarsi alla Cabane de Mont-Fort è la cosa più sensata, dopo una risalita infinita sulle piste.
Il meteo non è incoraggiante per i giorni seguenti, la neve peggio del pantano, e le voci sull’annullamento della Patrouille des Glaciers ( per una valanga tra la Prafleuri e la Dix) sono una conferma. Si studia un ennesimo piano, siamo alla lettera c), ovvero sperare in una meteo discreta nei giorni seguenti e fare una scorciatoia verso Arolla nel dopo domani per rientrare in tabella di marcia.
Se la fortuna non è dalla tua, salta tutto in aria. Il tempo orribile e la pioggia a 2600 metri non ci dà chances, e decidiamo di chiuderla qui, ostinarsi non ha più senso. La discesa a Verbier lungo la pista è peggio di un Camel Trophy, rami dovunque e anche un albero caduto in mezzo alla pista di rientro..che disastro.
E l’avventura continuerà fino all’imbocco del tunnel del Monte Bianco, perché, in ordine:
1) la ferrovia da Martigny a Chamonix è interrotta per alberi sui binari,
2) dobbiamo prendere un trenino, poi un minivan e infine un altro bus per rientrare ad Argentière
3) 45 minuti di attesa al traforo perchè un traliccio è caduto in strada prima del casello.
Forse è meglio che cambio titolo al post, una Argentière-Verbier ci starebbe meglio per questa Haute Route più corta della storia! Per me e Jennifer resta comunque un bellissimo ricordo di 3 giorni di avventura nel gruppo del Bianco, sperando di essere più fortunati e concludere il raid un prossimo anno.
Qualche informazione in più…
Oltre alla ormai classica guida “The Haute Route, Chamonix – Zermatt” di Peter Cliff è uscita quest’anno quella a cura di Damilano e Lavigne della JM Editions, sia in inglese che francese. Un libro da avere, ricco di fotografi, informazioni e dettagli utilissimi per la pianificazione della Haute Route.
- La discesa nel ghiacciaio di Argentière.
- Risalendo verso il Col du Passon.
- Risalendo verso il Col du Passon.
- Sul couloir du Passon.
- I colori dell’alba dalla Cabane de Trient.
- Risalendo il Col des Escandies.
- In Val d’Arpette.